Diffamazione. Condanne per decreto, meno garanzie ai querelati
Allarme dei presidente dell’Ordine dei Giornalisti sulle conseguenze delle procedure per accelerare i processi
OSSIGENO 14 GIUGNO 2023 – La procedura semplificata per ridurre la durata dei processi penali ha fatto crescere in modo preoccupante il numero dei giornalisti querelati per diffamazione a mezzo stampa e condannati con un decreto penale di condanna, ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli richiamando l’attenzione sul fatto che queste procedure comprimono il diritto di difesa degli accusati.
Ci si può opporre al decreto penale, fa osservare Carlo Bartoli, e in tal caso si va al dibattimento. Ma comunque si elimina l’udienza preliminare, che è la sede in cui molti giornalisti fanno valere le loro ragioni. Inoltre la condanna per decreto penale “è molto dannoso per l’indagato perché il PM non svolge indagini sul punto e l’interessato non è in grado di fornire le prove necessarie se non al dibattimento, con dispendio di tempo ed energie ed affrontando spese più ingenti”. LEGGI DI PIU’
ASP
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