Condannato a 6 mesi uomo che minacciò la ‘Gazzetta di Reggio’
Nel 2017 Alfonso Mendicino minacciò al telefono anche Reggionline – Pretendeva la cancellazione di notizie sul suo arresto
OSSIGENO 7 giugno 2023 – Il 9 febbraio 2023 il Tribunale di Reggio Emilia ha condannato in primo grado Alfonso Mendicino, noto su Facebook come “Leone Mendi”, a 6 mesi e 20 giorni di reclusione per minacce aggravate al giornalista della ‘Gazzetta di Reggio’ Evaristo Sparvieri e al direttore dell’epoca Stefano Scansani (leggi).
L’uomo, che attualmente sta scontando 6 anni e 8 mesi di detenzione perché coinvolto nel processo ‘Aemilia’, il 20 gennaio 2017 telefonò alla redazione del giornale dopo aver letto un articolo che riportava la notizia del suo arresto da parte dei carabinieri, che lo avevano fermato alla guida di un automezzo con una patente falsa intestata al cugino omonimo, mentre era in regime di sorveglianza speciale.
“Se non cambiate l’articolo, se non arrivo con le denunce arrivo con le mani”, aveva minacciato fra le altre cose. La telefonata fu registrata, l’articolo non fu rimosso, e fu presentata denuncia ai carabinieri.
Mendicino dovrà anche risarcire i giornalisti, costituitisi parte civile e difesi dall’avvocata Orietta Baldovin, con provvisionali di 5mila e 6.500 euro e rifondere loro le spese processuali.
LA GIUDICE Silvia Semprini ha evidenziato che “i numerosissimi, anche gravi, precedenti specifici (…) con l’aggiunta della recidiva, hanno portato al calcolo della condanna, perfino superiore alla richiesta del pm (…) e che “la frase pronunciata dall’imputato (…) riveste di per sé un’effettiva valenza minacciosa che viene ancor più aumentata in considerazione dello specifico contesto in cui era esternata (in pendenza del noto processo “Aemilia” nel quale il Mendicino era imputato)”.
IL GIORNALISTA – “Dopo sei anni siamo ancora alla conclusione del primo grado di giudizio. C’è il rischio che si raggiungano i termini per la prescrizione”, dice Evaristo Sparvieri a Ossigeno. “Ma intanto è importante che il giudice abbia stabilito che i giornalisti non possono essere minacciati, neanche al telefono. Bisogna ricordarlo in una fase storica come questa, in cui il nostro ruolo di giornalisti è svilito e oggetto di strumentalizzazioni. Ci sono tanti miei colleghi che lavorano con scrupolo e passione per informare i lettori. Rischiano di persona, e lo fanno senza tutele e sottopagati. Le minacce di Mendicino non erano rivolte esplicitamente a me, al telefono risposi io per puro caso. Le avrebbe subite qualunque collega avesse risposto al telefono. Per questo la denuncia fu presentata dall’allora nostro direttore, Stefano Scansani, che capì subito la gravità del fatto”.
Quella stessa sera del 2017 Alfonso Mendicino telefonò anche a un altro giornale, alla redazione di Reggionline, lamentandosi per la pubblicazione della stessa notizia e lanciando offese di tipo sessuale alle giornaliste e invettive al direttore Davide Bianchini, che registrò la conversazione. La telefonata entrò negli atti del processo, nel quale Bianchini è stato chiamato a testimoniare.
IN EMILIA ROMAGNA Ossigeno non ha segnalato giornalisti e operatori dell’informazione minacciati da gennaio a marzo 2023 e ne ha segnalati in totale 163 dal 2012. Il contatore di Ossigeno segna 6632 giornalisti minacciati in Italia dal 2006 ad oggi. I loro nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. LT
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