Condannato 2 volte, poi assolto in Cassazione. 6 anni di processo
Ersilio Mattioni è stato querelato per diffamazione dal senatore Mario Mantovani. Il commento del giornalista
OSSIGENO 11 novembre 2022 – Condannato in primo grado e in appello per diffamazione a mezzo stampa e poi assolto in Cassazione il 13 ottobre 2022, dopo sei anni di processo . Il giornalista Ersilio Mattioni, collaboratore del Fatto Quotidiano e fondatore e direttore del settimanale ‘Libera Stampa l’Altomilanese’ è stato querelato da Mario Mantovani, già vicepresidente della Regione Lombardia e senatore, per un articolo pubblicato nel 2015 su ilfattoquotidiano.it .
In quell’articolo, Mattioni aveva parlato di un multa per abusivismo comminata alla società ‘Portomario Srl’, legata alla famiglia Mantovani (leggi qui). Il senatore Mantovani aveva querelato anche Peter Gomez, in qualità di direttore responsabile de ilfattoquotidiano.it.
IL PROCESSO – Il 13 ottobre la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna per diffamazione di Ersilio Mattioni perché “i fatti non sussistono”. La vicenda processuale è durata quasi sette anni (vedi qui).
Il GIORNALISTA – Raggiunto da Ossigeno per l’informazione, Ersilio Mattioni racconta: “L’articolo incriminato dava notizia di alcune attività imprenditoriali della famiglia Mantovani in Emilia Romagna, e in particolare di una multa per abusivismo comminata alla loro società ‘Portomario Srl’. Noi siamo stati querelati e condannati per un titolo, che non ho fatto io perché sono collaboratore esterno del Fatto Quotidiano, e per un’imputazione che il pubblico ministero non ha mai esplicitato. In primo grado siamo stati condannati, ma eravamo certi di poter dimostrare la correttezza del nostro lavoro in appello: la sentenza di secondo grado però è stata una fotocopia del primo grado.”
L’ASSOLUZIONE – La Cassazione ha assolto Ersilio Mattioni e Peter Gomez: “Ci sono voluti sei anni e mezzo per dimostrare che il fatto non sussiste, questa cosa fa riflettere”, spiega ancora Ersilio Mattioni. “Serve una legge seria sulle querele pretestuose. Io sono stato assistito da Caterina Malavenda, avvocato del giornale, che ha fatto un lavoro straordinario. Il vero problema è che anche se hai ragione, anche se alla fine vieni assolto, ti ritrovi come minimo con le spese dell’avvocato da pagare. Ti ritrovi con anni di udienze. Se andiamo avanti così, alla fine in questo Paese i giornalisti non scriveranno più notizie scomode, soprattutto se lavorano per piccole testate”.
IL COMMENTO – Ossigeno esprime solidarietà ai colleghi Ersilio Mattioni e Peter Gomez. La vicenda conferma l’allarme lanciato più volte dal nostro osservatorio: le querele pretestuose, infondate, anche per effetto della lunga durata dei processi che ne conseguono, funzionano come uno strumento di censura alla stampa. Possono mettere in grave difficoltà i giornalisti, soprattutto i freelance che a differenza di questo che ha riguardato Ersilio Mattioni, in molti casi non hanno l’assistenza legale dell’editore e devono sostenere le spese legali anche quando sono assolti riconoscendo che il fatto contestato non è configurabile come reato. Questi processi possono persino indurre un giornalista a lasciare la professione. GB
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