Ddl diffamazione. Fieg e Fnsi al Parlamento: ripensateci
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Il testo "contiene norme che preoccupano non poco gli addetti ai lavori perché rischiano di penalizzare l'attività di informazione”
Diffamazione. Commento dell’avv. Di Pietro all’ordinanza della Consulta
Il coordinatore dell'Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno ha evidenziato i punti salienti della decisione del 9 giugno 2020
Ddl diffamazione. Presto il voto in Aula al Senato con nodi ancora da sciogliere
Lo dice il relatore Lo Muti (M5S) che vorrebbe abbassare il tetto di 50 mila euro e considera non definitiva la scelta del foro competente
Perché nell’informazione politica il limite della verità è meno rigoroso
Un brano del ricorso con il quale l’avv, Paolo Mazzà ha chiesto e ottenuto che la Cassazione annullasse la condanna di Ezio Mauro e Giovanna Vitale per diffamazione a mezzo stampa
Diffamazione. Con le prime votazioni il Senato introduce norme punitive allarmanti
Cancella il carcere ma aumenta le multe di 20-40 volte e resuscita norme punitive del codice penale fascista e altre a protezione di politici e potenti
Giornalisti. La Consulta decide se il carcere per diffamazione è costituzionale
Martedì 9 giugno l'udienza pubblica. Il ruolo e i dettagli. Quanto è esteso il chilling effect. Il clima di attesa e gli appelli ai giudici
Carcere per diffamazione? Il Governo risponde vagamente al Consiglio d’Europa
Dice che in Parlamento c'è un progetto di legge per abolirlo, ma non dichiara qual è la sua volontà politica in proposito. Favorevole o contraria?
Privacy. Ecco come cambia il diritto penale dopo il GDPR
Un'analisi della normativa nazionale e del Codice in materia di protezione dei dati personali alla luce del nuovo Regolamento Europeo
Diffamazione. In sede civile il cronista rischia di più
Il commento dell'avvocato Andrea Di Pietro alla sentenza del Tribunale civile di Pescara che ha condannato la giornalista Lilli Mandara
Vecellio vittima dell’ultima beffa di Erich Priebke
Il giornalista ha dovuto pagare spese processuali che spettavano al criminale nazista deceduto nel 2013, che era nullatenente