Caso Pesante. Interviene CPJ, abbandonare indagini sul giornalista
Dichiarazione da Berlino del Comitato per la Protezione dei Giornalisti: violati principi fondamentali della libertà di stampa
OSSIGENO 15 luglio 2022 – Le autorità italiane dovrebbero abbandonare qualsiasi indagine sul giornalista Francesco Pesante e astenersi dal molestare i membri della stampa nelle indagini sulle fughe di notizie, ha affermato giovedì 14 luglio 2022 il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), commentando la vicenda del cronista del sito di informazione L’Immediato di Foggia, convocato il 21 giugno dalla polizia e interrogato il giorno successivo, secondo quanto riferito da L’Immediato e da Ossigeno per l’Informazione (leggi)https://www.ossigeno.info/procura-di-foggia-sequestra-il-cellulare-a-giornalista-e-lo-restituisce-dopo-2-giorni/ circostanze confermate dallo stesso Pesante a CPJ.
Secondo queste informazioni, durante l’interrogatorio del 22 giugno, la polizia ha detto a Francesco Pesante che egli era sospettato nell’ambito di un’indagine su una fuga di notizie per un articolo pubblicato da L’Immediato il 18 maggio, basato sui filmati delle telecamere di sicurezza di un carcere di Foggia. Gli agenti della polizia hanno interrogato Francesco Pesante sulle sue fonti e su come L’Immediato aveva acquisito quel filmato. Francesco Pesante ha detto al CPJ che si era rifiutato di rispondere, invocando il segreto professionale dei giornalisti.
Gli agenti hanno poi rilasciato Francesco Pesante senza contestargli reati, ma su richiesta della procura gli hanno confiscato il cellulare, prosegue CPJ citando le dichiarazioni dello stesso giornalista e le dichiarazioni del suo avvocato, Michele Vaira, secondo le quali le autorità hanno controllato i messaggi relativi a quel filmato memorizzati sul telefono cellulare sequestrato.
“Le autorità italiane dovrebbero chiudere immediatamente qualsiasi indagine penale sul giornalista Francesco Pesante e cessare di molestare i membri della stampa per il loro lavoro”, ha affermato Attila Mong, rappresentante del CPJ per l’Europa. “Il sequestro del telefono di Pesante ha violato i principi fondamentali della libertà di stampa e ha minacciato la sua capacità di proteggere le sue fonti. Tali misure non hanno spazio in un paese dell’UE e le autorità dovrebbero invece incoraggiare e sostenere i giornalisti che riferiscono sulla criminalità organizzata”.
Il comunicato del CPJ sottolinea che se fosse accusato e condannato per rivelazione di segreti di stato, Francesco Pesante rischierebbe una condanna fino a cinque anni di carcere, secondo il codice penale italiano.
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