Carlo D’Adamo: ho avuto ragione, grazie Ossigeno per non avermi lasciato solo
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OSSIGENO 8 maggio 2021 – Il blogger di San Giovanni in Persiceto ci ha inviato questo messaggio dopo essere stato assolto in appello leggi nel processo per diffamazione intentato contro di lui da un imprenditore per gli articoli sullo smaltimento illegale di rifiuti tossici
Intendo ringraziare Ossigeno per l’Informazione, l’unica associazione che non mi ha fatto mai mancare la piena solidarietà e il supporto morale, anche dopo la condanna che avevo avuto al termine del processo di primo grado.
Sono grato a Ossigeno per aver sostenuto le spese legali del mio caso nel corso del primo grado di giudizio e per avermi messo in contatto con l’avv. Andrea Di Pietro che voglio ringraziare pubblicamente per la professionalità, l’impegno e la passione che ha posto nel difendermi nel processo bolognese dall’accusa di diffamazione, nella causa intentatami dal sig. Luca Razzaboni.
La Corte di Appello ha stabilito che ho fatto bene il mio lavoro di inchiesta. Quei fatti, che io e tanti altri giornalisti denunciavamo per informare l’opinione pubblica, dettero luogo a numerosi articoli sulla stampa locale e su quella nazionale; testate di ogni tendenza e giornalisti autorevoli intervennero a più riprese.
La reazione del sig. Razzaboni, che non era abituato a perdere, fu quella di denunciarmi per diffamazione; secondo lui, avevo arrecato un danno alla sua immagine e reputazione. La cosa preoccupante è che in primo grado il giudice ha aderito al suo punto di vista, e invece di archiviare l’accusa, che non stava onestamente in piedi, mi ha condannato. Addirittura accadde successivamente che, pur avendo acclarato che non avevo raccontato falsità, il Pubblico Ministero chiese nei miei confronti le sanzioni previste dal codice Rocco, che penalizzavano il diritto di critica: condanna a 8 mesi di carcere con le attenuanti generiche, commutata in una multa, con il beneficio della non iscrizione al casellario giudiziale e sospensione della pena.
Il compito del mio difensore, in questo contesto ambientale, risultava davvero difficile.
Per fortuna il 1° aprile 2021. la terna di giudici dell’appello non si è lasciata confondere dal contesto ambientale e, senza dubitare un istante delle nostre buone ragioni, ha emesso la sentenza di assoluzione che annulla la condanna in primo grado: segno che i fatti erano evidenti e chiarissimi. In attesa di conoscere e condividere con voi le motivazioni della sentenza, vi ringrazio di cuore.
Carlo D’Adamo
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