Carcere per diffamazione. Fico, ci sono i presupposti per abolirlo
“Credo che in questa legislatura ci siamo i presupposti per agire per la riforma della diffamazione a mezzo stampa. Il lavoro svolto nella precedente legislatura va ripreso e reimpostato”, ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico durante l’incontro a Montecitorio con i giornalisti accreditati in Parlamento, che gli hanno regalato un Ventaglio, com’è tradizione alla vigilia della sospensione dei lavori per le vacanze estive, e gli hanno posto numerose domande.
Fico ha risposto alla seguente domanda posta da Ossigeno per l’Informazione: ormai da cinque legislature il Parlamento discute ma non riesce ad approvare delle proposte di legge che propongono di abolire la pena del carcere per questo reato, una riforma sollecitata dalle istituzioni internazionali. Nell’ultima legislatura, il Parlamento ha preso in esame anche alcune misure per mettere un freno all’enorme e ingiustificabile abuso delle querele per diffamazione. Questo abuso è stato attestato anche dal Ministero della Giustizia, con i dati sui processi. Essi mostrano che nove querele su dieci sono ingiustificate, immotivate e, a nostro giudizio, anche intimidatorie nei confronti dei giornalisti e di chi manifesta liberamente idee e opinioni non gradite. Finora il Parlamento non ha apportato alcuna correzione alla legge sulla stampa del 1948, che consente questi e altri abusi. Il Parlamento ha lasciato alle sentenze della Cassazione, che non pososno certo risolvere tutti i problemi, il compito di apportare qualche correzione. Riuscira stavolta il Parlamento a fare la sua parte, com’è necessario?
ASP
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