Campania. Tre aggressioni in pochi mesi a Luca Abete, inviato di ‘Striscia la notizia’
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Mentre con la troupe del Tg satirico di Canale5 realizza servizi su traffici illegali, truffe, degrado, criminalità comune e organizzata – Dice: abbiamo smesso di denunciare
OSSIGENO 20 aprile 2022 – Tra novembre 2021 e febbraio 2022 Luca Abete e la sua troupe sono stati aggrediti, insultati e malmenati in tre diverse occasioni, ma sempre nello stesso territorio, l’hinterland napoletano. Lo storico inviato di ‘Striscia la notizia’, Tg satirico di Mediaset, realizza spesso servizi in queste zone, dove disagio sociale, arte di arrangiarsi e delinquenza comune sono terreno fertile per le attività della criminalità organizzata, come dimostrano le intimidazioni ai danni dei giornalisti riportate da Ossigeno (leggi). Le aggressioni sono avvenute a San Giovanni a Teduccio, Pollena Trocchia e Caivano (Napoli) ad opera di un concessionario di auto, un distributore di gpl e un rivenditore a nero di pezzi di ricambio automobilistici. In nessun caso Luca Abete ha fatto denuncia perché, dice a Ossigeno, “troppe volte sono cadute nel vuoto”.
LE AGGRESSIONI – Il 19 novembre 2021 a SAN GIOVANNI A TEDUCCIO (Napoli), il proprietario di una concessionaria di auto e suo figlio hanno insultato, minacciato e allontanato in malo modo l’inviato e il cameraman che lo accompagnava, mentre realizzavano un servizio su un giro di truffe automobilistiche, probabilmente legate alla criminalità organizzata. Luca Abete si era presentato chiedendo un’intervista circa le voci e le accuse che circolavano sull’uomo. Quando questi lo ha affrontato minacciosamente ha cercato di resistere, ma il figlio è intervenuto a dar man forte al padre ed inveendo ha tentato di aggredire l’operatore, che si è dato alla fuga inseguito dal ragazzo (guarda).
Il 31 gennaio 2022 altra aggressione a POLLENA TROCCHIA (Napoli). Dopo avere ricevuto varie segnalazioni, l’inviato è andato a controllare un distributore di gpl, dove a richiesta dei clienti riempivano bombole di gas, pratica pericolosa e vietata dalla legge per il rischio di esplosioni. Forse avvisato da qualcuno della presenza delle telecamere, un uomo è arrivato in macchina e ha tentato di investire il cameraman, poi è sceso e si è avventato su Luca Abete, insultandolo, spintonandolo e rompendo il microfono (video).
A CAIVANO (Napoli), infine, il 14 febbraio 2022, il titolare di una rivendita di auto sottoposte a sequestro, commercio illegale e finalizzato alla rivendita di pezzi di ricambio per il mercato nero, ha aggredito l’inviato di ‘Striscia la Notizia’ e il suo operatore. Aiutato dalla madre, lo ha colpito con calci, manate e spintoni, mentre lo insultava e minacciava (guarda). Cinque giorni di prognosi per Luca Abete, refertati al pronto soccorso, e danneggiamento dell’attrezzatura.
L’INVIATO – “Per i 33 anni di ‘Striscia”, di cui sono un veterano, l’ufficio stampa Mediaset a novembre 2021 ha preparato una statistica degli episodi di aggressioni ed intimidazioni subiti dagli inviati (leggi). Un po’ come fate voi di Ossigeno”, – ci racconta Luca Abete. “In questa speciale ‘classifica’ risulto essere il primatista delle ‘mazzate’, per numero di aggressioni e giorni di prognosi refertati al pronto soccorso. Sono stato aggredito perfino ‘fuori servizio’, mentre mangiavo una pizza con gli amici; una volta le ho prese anche dalla polizia, che non voleva farmi fare domande alla ministra dell’Istruzione Stefania Giannini (vedi Ossigeno). Anche minacce e insulti via social sono all’ordine del giorno. Ormai non facciamo neanche più denuncia, a meno che non si danneggi l’attrezzatura ed in quel caso agisce Mediaset, perché troppe volte sono rimaste lettera morta. Però non desistiamo, con i nostri servizi smuoviamo le acque. Ci vedono milioni di telespettatori, diamo voce ai cittadini in cerca di giustizia e dopo le nostre inchieste spesso si muovono le procure. Vale la pena continuare a denunciare il malaffare, anche a costo delle botte”.
LA SOLIDARIETA’ – Ossigeno esprime solidarietà all’inviato di ‘Striscia la Notizia’ e alla troupe, che operano in situazioni difficili, dove non è raro essere aggrediti verbalmente e fisicamente. Gli episodi andrebbero sempre denunciati alle forze dell’ordine, anche quando la giustizia e la punizione dei responsabili sembrano un obiettivo lontano perché si fanno attendere anni. Ossigeno ritiene che la denuncia debba essere pubblica, mediatica e anche penale, per dare un segnale chiaro e aiutare con l’esempio anche gli altri colleghi minacciati, aggrediti o intimiditi. LT
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