Calcio. A Trapani intimidazioni e striscioni contro cronista Giacomo Di Girolamo
Dopo un’ inchiesta sulle società del presidente del Trapani calcio – Dice: ho raccontato i fatti, pochi hanno preso posizione in mia difesa
OSSIGENO 5 giugno 2024 – Il giornalista Giacomo di Girolamo, direttore di TP24, ha pubblicato un’inchiesta a puntate sulla rete delle società del presidente del Trapani calcio, Valerio Antonini (leggi) A seguito di questo lavoro giornalistico nei primi mesi del 2024 ha ricevuto una serie di intimidazioni.
LE INTIMIDAZIONI – In particolare, il 6 marzo ignoti hanno tentato di forzare la porta d’ingresso della sua redazione e hanno danneggiato un’auto di servizio. Inoltre, in concomitanza con la pubblicazione delle puntate dell’inchiesta, Valerio Antonini ha apostrofato con toni di disprezzo il giornalista. Insulti e disprezzo gli sono stati indirizzati sui social anche da parte della tifoseria. Il 10 marzo presso lo stadio “Erice Casa Santa” di Trapani, nella curva nord, sono stati esposti degli striscioni diffamatori contro il giornalista. Pochi minuti dopo l’inizio della partita disputata tra le squadre FV Trapani 1905 e LFA Reggio Calabria, sono apparsi due striscioni: “TP24 CANTASTORIE GIÙ LE MANI DAL PRESIDENTE ANTONINI” e “DI GIROLAMO SCRIBACCHINO PREZZOLATO”.
Il cronista lo ha appreso visionando le foto che gli sono state inviate sul cellulare. Due giorni dopo ha denunciato il fatto alla Digos che però non è riuscita a stabilire come quegli striscioni non autorizzati siano entrati allo stadio né a identificare chi li ha realizzati.
SOLIDARIETA’ – A seguito di questi episodi l’Assostampa Sicilia ha denunciato il clima ostile e preoccupante che si è sviluppato nei confronti dei giornalisti, dalle intimidazioni della criminalità organizzata a quelle in ambito sportivo.
Anche Ossigeno esprime solidarietà a Giacomo Di Girolamo che fin dal 2013 compare più volte nell’elenco dei giornalisti oggetto di intimidazioni (consulta la Tabella, vedi la Mappa).
IL SUO COMMENTO – “Quando ho pubblicato la mia inchiesta, puntata dopo puntata, la tensione è aumentata. Valerio Antonini ha addirittura imbastito un programma televisivo contro di me: un’ora e mezzo di monologo in cui dice cose del tipo: «Non dobbiamo chiamare questo giornalista Giacomo Di Girolamo, ma GDG, non sprechiamo tempo a dire il suo nome». La tifoseria ha mostrato di essere dalla sua parte. «Non è morto nessuno», ha replicato il presidente del Trapani, in una seconda intervista sempre nella sua televisione. Sorge quindi la domanda: è necessario morire perché sia presa sul serio la difesa della libertà di stampa e di informazione? Vivo in un territorio dove assistiamo anche a celebrazioni in pompa magna in ricordo dei giornalisti e magistrati uccisi. Ma poi pochi, pochissimi, si indignano e prendono posizione pubblica contro le minacce, gli insulti e le intimidazioni che sono stati rivolti a chi ha raccontato i fatti e ha unito i puntini su una storia che meritava la giusta attenzione pubblica”.
Grazia Pia Attolini
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