Cagliari. Fotoreporter aggredito. Filmava rogo edificio occupato
Mario Rosas era nella zona del porto per il suo giornale. Danneggiata la sua attrezzatura
OSSIGENO 29 marzo 2023 – La mattina del 9 marzo 2023, nella zona del porto di Cagliari, una donna senza fissa dimora e alcune persone, probabilmente migranti, hanno aggredito e insultato il giornalista Mario Rosas, un fotocronista che lavora da decenni per il quotidiano ‘La Nuova Sardegna’. Nella colluttazione la strumentazione del cronista è stata danneggiata. Mario Rosas ha ottenuto solidarietà dal sindacato dei giornalisti della Sardegna.
I FATTI – Poco prima un incendio di probabile natura dolosa aveva distrutto uno stabile occupato da migranti (leggi). Il fotoreporter si era recato sul luogo per fare foto e video per il giornale. Nella zona c’erano anche carabinieri e vigili del fuoco, che però non hanno assistito all’aggressione.
Mentre Mario Rosas stava andando via una donna lo ha assalito alle spalle gridando “Pezzo di m***a” e gli ha strappato la macchina fotografica, che teneva in spalla. Lui è riuscito a riprendersela, ma nel tira e molla un teleobiettivo è rimasto danneggiato. Nel frattempo una ventina di occupanti dello stabile si sono avvicinati con fare minaccioso per accerchiarlo. Rosas è riuscito a raggiungere la sua automobile e a fuggire prima di subire conseguenze più gravi. Ha denunciato l’aggressione alla Questura di Cagliari, che ha avviato le indagini per individuare i responsabili.
IL FOTOREPORTER – “Ci ho rimesso un obiettivo da 800 euro – racconta Mario Rosas a Ossigeno -. Sono un libero professionista e probabilmente non verrò risarcito. Faccio questo lavoro da 40 anni, prima di me lo faceva mio padre e da lui ho ereditato la passione e il mestiere, che ha i suoi rischi. Quando sono stato aggredito mi trovavo in un vicolo sul retro dello stabile distrutto dal rogo quasi certamente doloso, perché quella è una zona di spaccio di droga e di risse per il suo controllo. Carabinieri e vigili del fuoco erano dall’altra parte e non potevano vedere quello che stava accadendo. Per fortuna sono riuscito a scappare, perché gli uomini arrivati dietro alla donna non avevano intenzioni amichevoli. Vieni individuato come se fossi colpevole di non si sa che cosa, mentre stai solo facendo il tuo lavoro senza importunare nessuno”.
La presidente dell’Assostampa sarda Simonetta Selloni, ha commentato: “Mario Rosas è uno dei tanti professionisti che opera a proprio rischio e pericolo nel mondo dell’informazione senza tutele, se non la legge, alla quale si aggiunge l’auspicata sensibilità della testata per la quale presta la sua attività. A lui va la solidarietà incondizionata dell’Associazione della Stampa sarda, per la quale il tema di chi opera nel mondo dell’informazione senza tutele è di assoluto rilievo, come la necessità di garantire condizioni dignitose di lavoro senza le quali non c’è sicurezza né libertà”.
Una analisi, quella sulle mancate tutele agli operatori dell’informazione che vengono inviati a documentare situazioni pericolose, che Ossigeno condivide pienamente, per avere più volte sottolineato il problema e cercato di delineare soluzioni. LT
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