Brindisi. Assolta la cronista Stefania De Cristofaro citata per danni da un avvocato
Questo articolo è disponibile anche in:
Il legale era parte lesa in un processo e aveva querelato ritenendo diffamatorie due notizie pubblicate su Brindisi Report
OSSIGENO 6 giugno 2021 – Con sentenza depositata il 10 maggio 2021, la cronista di giudiziaria Stefania De Cristofaro, è stata assolta dal tribunale di Roma dall’accusa di avere diffamato l’avvocato Piero Lorusso che l’aveva citata per danni insieme al direttore responsabile Marcello Orlandini per due articoli scritti su BrindisiReport (gruppo editoriale Citynews), il 17 e il 19 gennaio 2018 . Stefania De Cristofaro seguiva a Brindisi il processo a carico della giornalista ed ex conduttrice Rai Eleonora De Nardis, accusata di aver ferito ad un braccio con un coltello l’avvocato Piero Lorusso, all’epoca suo compagno, in una abitazione del centro storico di Ostuni dove la coppia era in vacanza. Ossigeno ha già riferito altre notizie su Stefania De Cristofaro vedi
LA CITAZIONE – L’avvocato Lorusso non aveva gradito gli articoli ritenendoli ‘volti esclusivamente a colpire la sua persona in modo gratuito e arbitrario’, e aveva citato la giornalista per danni chiedendo 26mila euro, richiesta salita a 300mila euro nel ricorso d’urgenza. Insieme a lei aveva citato anche il direttore responsabile Marcello Orlandini.
LA SENTENZA – La giudice Cecilia Pratesi del Tribunale di Roma ha decretato che gli articoli sono aderenti alle linee guida stabilite dalla Cassazione sull’esercizio legittimo del diritto di cronaca, per ‘verità, pertinenza e continenza’. L’avvocato Vittorio Rina del foro di Brindisi, difensore di fiducia di Stefania De Cristofaro, ha commentato come dalla sua assistita siano stati riportati “Fatti veri, adeguatamente verificati, raccontati in tono neutro e pacato, i testi non contengono intemperanza verbale, né espressioni gratuitamente offensive” .
AGGIORNAMENTO: Il 9 marzo 2022 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva Eleonora De Nardis a quattro anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. LT
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!