Boom! A Caltagirone brucia l’auto di un giornalista che segue mafia e droga
Il 9 febbraio 2021, a tarda sera, a Caltagirone (Catania) l’automobile del giornalista Francesco Scollo è stata distrutta dalle fiamme. Lui l’aveva parcheggiata pochi minuti prima in strada, vicino a casa. Si indaga per accertare se si tratta di incendio doloso a scopo di intimidazione, anche in relazione all’attività giornalistica svolta di recente sulla mafia locale, sullo spaccio di stupefacenti e sull’edilizia sociale. Il giornalista ha già subito minacce e intimidazioni.
OSSIGENO 25 febbraio 2021 – Sono circa le 22.30. Francesco Scollo, giornalista, collaboratore di Live Sicilia e del mensile d’inchiesta “S”, è da poco rientrato a casa, quando sente un forte scoppio. Le fiamme si levano dal motore di un’auto, nella strada in cui abita. Francesco Scollo scende in strada e scopre che l’auto in fiamme è proprio la sua.
IL GIORNALISTA – «L’ho constatato con grande dispiacere. Il fuoco – ha raccontato Francesco Scollo a Ossigeno – divampava nella parte anteriore dell’automobile, più precisamente dal vano motore. Un signore aveva già avvertito i vigili del fuoco. Aveva visto fuoriuscire fiamme dal cofano dell’auto». Preferisce non fare commenti. Ma conferma la determinazione a continuare la sua attività. E’ un pubblicista. Esercita l’attività giornalistica da oltre 15 anni. Ha portato a termine inchieste sulle corse clandestine di cavalli nella zona industriale della città, sulle auto incendiate a Caltagirone e sugli appalti per lavori pubblici in città.
I SUOI ARTICOLI – Fra le sue inchieste più recenti, realizzate per Live Sicilia, una sui narcos di Caltagirone, nella quale ha ricostruito la macchina organizzativa dello spaccio in città, gestito dalla criminalità organizzata, e quella sull’edilizia sociale (Social Housing). il giornalista ha reso note alcune opacità sulla partecipazione del comune di Caltagirone al Bando della Regione Sicilia per questo tipo di abitazioni. Tra i suoi articoli recenti quelli su “Ciccio la Rocca”, ex boss di Cosa nostra (esempio).
LE INDAGINI – Si sospetta che l’intimidazione sia legata alla sua attività di giornalista. Le indagini su questo episodio proseguono.
PRECEDENTI – L’incendio dell’automobile non è il primo episodio di intimidazione che subisce. Dieci anni fa, ogni mattina, per circa un mese, ha trovato un mazzo di fiori sul parabrezza dell’auto. Episodio denunciato al commissariato di polizia di Caltagirone. Un anno fa la sua abitazione è stata svaligiata, forse alla ricerca delle memorie usb sulle quali conservava copia delle sue inchieste. Anche questo fatto fu denunciato, così come cinque mesi fa alcune minacce ricevute su Facebook da profili anonimi. A seguito di questi episodi le forze dell’ordine gli avevano affidato una vigilanza dinamica. GB
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