Basta impunità per i reati contro i giornalisti! Convegno UNESCO-Ossigeno a Siracusa
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Con esperti di Italia Francia Grecia Malta Olanda e Regno Unito – Introduzione del PG Giovanni Salvi, con Cafiero De Raho e i giornalisti Michele Albanese e Marilù Mastrogiovanni
OSSIGENO 27 Ottobre 2021 – Che cosa si potrebbe fare concretamente, in Italia e in Europa, per fermare (o almeno frenare) le sempre più frequenti e drammatiche intimidazioni e aggressioni ai giornalisti? E contro le intimidazioni e gli abusi, ancora più numerosi, commessi anche per via legale (le cosiddette querele pretestuose, diecimila ogni anno nella sola Italia)? Che cosa potrebbero fare la politica, il parlamento, il governo? E i giornali e i giornalisti, oltre a denunciare i fatti e a protestare vibratamente? In particolare, la magistratura come potrebbe mettere fine allo scandalo dell’impunità quasi assoluta di coloro che bloccano con violenza e gravi i giornalisti che diffondono notizie legittime e di interesse pubblico semplicemente perché a loro sgradite?
A queste domande daranno risposta giornalisti, procuratori esperti di vari paesi che mercoledì 3 novembre prossimo alle ore 10:00 a Siracusa parteciperanno alla tavola rotonda sul tema “Come mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti”. Il convegno è organizzato dall’associazione Ossigeno per l’Informazione insieme all’UNESCO. Il Quirinale ha concesso all’iniziativa la Medaglia del Presidente della Repubblica. Il settimanale L’Espresso è media partner dell’iniziativa.
Il confronto si svolgerà a Siracusa, in via Logoteta 27, nell’aula magna del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, che ha collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Il dibattito sarà diffuso in diretta streaming, in italiano e in inglese sui canali social. Seguire le indicazioni su www.ossigeno.info che da oggi pubblica documenti e interventi sul tema della tavola rotonda.
Aprirà la discussione un saluto del procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. Fra i relatori ci sono: il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, il sostituto procuratore di Roma Eugenio Albamonte, i giornalisti Michele Albanese (sotto scorta del 2014), Marilù Mastrogiovanni (sotto tutela della polizia), Alberto Spampinato (presidente di Ossigeno) e rappresentanti di Grecia, Olanda e Malta, paesi europei nei quali dal 2017 a oggi sono stati assassinati tre cronisti. Uno sguardo a più ampio raggio verrà da Saba Ashraf, esperta legale di Media Defence, l’organizzazione che da Londra fornisce assistenza legale specializzata e gratuita in numerosi paesi ai giornalisti in gravi difficoltà (per l’Italia, insieme a Ossigeno), L’Unesco interverrà con Guilherme Canela (responsabile a Parigi della sezione per libertà di espressione e sicurezza dei giornalisti) e in occasione del convegno pubblicherà una edizione italiana delle“Linee guida per i procuratori impegnati nei casi di reato contro giornalisti”. Esperti, testimoni e rappresentanti di istituzioni di vari paesi contribuiranno al confronto con interventi scritti e video.
Le minacce e gli attacchi contro i giornalisti che creano un clima di paura che si estende a tutti gli operatori dei media, impedendo la libera circolazione di informazioni, opinioni e idee fra i cittadini.
In questo paese, le rilevazioni continuative di Ossigeno per l’Informazione, dal 2010 in poi, hanno documentato sistematicamente le intimidazioni, le minacce e le ritorsioni nei confronti di altrettanti giornalisti e blogger. La rappresentazione di questo quadro drammatico della situazione, ha prodotto idee e proposte, alcune discusse anche a livello legislativo ma finora nessuna contromisura è stata approvata e messa in atto. Da qui la domanda posta al centro del dibattito: che cosa di potrebbe fare, oltre a protestare?
ASP
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