Basta impunità! Bellanger (IFJ), l’ONU voti la convenzione per la protezione dei giornalisti
“Essa costringerebbe molti governi ad assicurare la dovuta protezione ai giornalisti, impedirebbe molte uccisioni. metterebbe fine all’impunità” GUARDA IL VIDEO
OSSIGENO 28 ottobre 2021 – Anthony Bellanger, Segretario Generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti, ha mandato a Ossigeno per l’Informazione il seguente messaggio, accogliendo l’invito di contribuire alla discussione pubblica che avrà luogo il 3 novembre a Siracusa alla tavola rotonda UNESCO-OSSIGENO (LEGGI il programma), incontro che ruoterà intorno alla seguente domanda: oltre a protestare, che cosa si potrebbe fare per fermare l’impunità per i reati contro i giornalisti?
Nel mondo la situazione dei giornalisti si fa sempre più difficile, a causa del continuo aumento del numero dei giornalisti assassinati o incarcerati.
Oggi l’Europa è il continente con il maggior numero di giornalisti in carcere. Sono specialmente in Turchia ma ce ne sono troppi anche in Bielorussia, Azerbaijan e altri paesi.
Anche nel resto del mondo la situazione della libertà di stampa è critica: in Cina, in Iran, in Yemen, in Egitto. Il Messico è il Paese più pericoloso al mondo per i giornalisti, considerati obiettivi da abbattere. Infatti vengono intimiditi e minacciati e ancora troppi di loro vengono assassinati ogni anno per motivi spesso collegati con il narcotraffico. In altre parti del mondo invece le motivazioni portano ai fondamentalisti islamici.
E’ chiaro che così diventa sempre più difficile fare giornalismo, fare il mestiere del giornalista perché molti giornalisti non possono più fare il loro lavoro come andrebbe fatto.
Ed è per questo che la Federazione Internazionale della Stampa ha lanciato all’ONU una iniziativa affinché sia approvata in via definitiva una convenzione per la protezione dei giornalisti, necessaria per proteggerli. Essa contribuirà a porre fine all’impunità che protegge gli assassini dei giornalisti.
In base a questa proposta da noi presentata all’Onu sarà possibile agire in maniera molto più efficace per impedire tutte queste uccisioni di giornalisti, di giornalisti che non hanno avuto la dovuta protezione da parte di governi di stampo mafioso legati alla corruzione, come è avvenuto a Malta con l’assassinio di Daphne Caruana Galizia nel 2017. Se questi governi non saranno costretti da un ente sopranazionale come l’ONU a interrompere questi comportamenti, i giornalisti continueranno ad essere assassinati e a subire minacce.
So che anche in Italia è sempre più difficile per i giornalisti svolgere il loro compito di informatori e fare bene il loro lavoro. Il nostro sindacato si impegna, insieme ai rappresentanti italiani della FNSI, su questo punto cercando di aiutare i giovani a lavorare.
A nome della Federazione Internazionale dei Giornalisti io continuerò a lavorare su questo per permettere ai giovani di lavorare in modo libero e indipendente e in tutta sicurezza.
Per questo mi appello all’ONU perché voti la nostra convenzione sulla sicurezza dei giornalisti per porre fine definitivamente all’impunità e proteggere i giornalisti.
Voglio infine ringraziare il presidente di Ossigeno, Alberto Spampinato, per avermi chiesto di intervenire in questo dibattito.
MLF ASP
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