Basilicata. Covid. Aggrediti giornalista e operatore del TgR Rai
Roberta Di Matteo e l’operatore Ottavio Chiaradia stavano effettuando riprese all’esterno della struttura in cui si trovavano migranti positivi al virus.
Il 23 luglio 2020 a Irsina (Matera) la giornalista Roberta Di Matteo e l’operatore Ottavio Chiaradia della Testata Regionale Rai (TGR) della Basilicata, stavano facendo riprese video di una struttura nella quale erano stati trasferiti alcuni migranti positivi al Covid, quando sono stati aggrediti da due persone di nazionalità italiana.
La giornalista e l’operatore si trovavano all’esterno della struttura ed erano lì per incarico della loro testata per realizzare un servizio giornalistico sulle misure di sicurezza predisposte dalla Prefettura di Matera in relazione all’emergenza sanitaria da contagio.
Roberta Di Matteo a detto a Ossigeno che l’aggressione è stata del tutto inaspettata. Prima è uscito dalla struttura di accoglienza un uomo, che si è scagliato contro l’operatore colpendolo e strappandogli di mano la telecamera; poi è sopraggiunta una donna che ha cominciato a inveire anche contro la giornalista e li ha seguiti fino a anche quando lei e l’operatore sono risaliti sulla loro autovettura per andarsene. La donna ha dato dei pugni contro l’auto.
I Carabinieri posti a presidio della struttura di accoglienza sono intervenuti a difesa degli aggrediti. Gli aggressori sono stati denunciati d’ufficio. Giornalista e operatore hanno fornito la loro versione alle forze dell’Ordine ma la denuncia è partita d’ufficio.
Hanno manifestato solidarietà la Rai (leggi), l’Ordine dei Giornalisti (leggi), la Fnsi e Ossigeno per l’Informazione.
LA GIORNALISTA – “Ci è andata bene, anche perché i carabinieri erano già sul posto e sono intervenuti subito. Questo episodio – ha detto Roberta De Matteo a Ossigeno – è indicativo del clima che si respira. Con il mio collega, abbiamo deciso di rendere pubblica la vicenda per evitare che altri colleghi potessero incorrere nella stessa spiacevole situazione. Noi lavoriamo in un’azienda come la Rai e abbiamo tutele e garanzie; molti altri non le hanno. Ci è sembrato giusto metterli in guardia”.
RDM
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