Assistenza legale. Ossigeno aiuta Matteo Alborghetti a pagare le spese di una querela
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Lo Sportello Legale ha concesso al giornalista un contributo per difendersi in giudizio dalle accuse di diffamazione di un sindaco
OSSIGENO 17 maggio 2024 – Lo Sportello Legale di Ossigeno che opera in collaborazione con Media Defence, per fornire assistenza legale gratuita i cronisti in difficoltà, (vedi come) ha concesso un contributo in denaro a copertura delle spese legali al giornalista Matteo Alborghetti. In questo testo, scritto per Ossigeno, il giornalista racconta con amarezza la vicenda che lo ha indotto ad abbandonare l’attività di cronista a tempo pieno.
Ringrazio l’associazione Ossigeno per l’Informazione per lo spazio che mi dà per raccontare le mie traversie e per avermi dato, attraverso il suo Sportello di Assistenza Legale un contributo in denaro per sostenere le spese che ho dovuto sostenere per difendermi in un procedimento giudiziario in cui sono stato imputato in relazione alla mia attività giornalistica legali.
. E’ la prima volta dopo anni che qualcuno finalmente dà attenzione e risalto alle mie vicende legali, alle “denunce temerarie” che ho subito in questi anni e che mi hanno portato a malincuore a abbandonare l’attività di giornalista, intesa come mia attività principale. Le denunce subite, il fatto di dovermi difendere spendendo soldi per gli avvocati e il fatto di essere stato lasciato solo, senza aiuto dal giornale per il quale scrivevo, mi ha costretto a cercare un altro lavoro, dopo anni spesi per diventare giornalista professionista.
Ho collaborato in passato con molti giornali. Ho lavorato in tv. Sono riuscito a diventare giornalista professionista. Ma alla fine ho dovuto smettere. Mi sono dovuto rassegnare al fatto che oggi, in Italia, chi vuole fare il giornalista… non deve fare veramente il giornalista.
Mi spiego, chi vuole campare con questa attività deve evitare problemi, fastidi, indagini scottanti, notizie scomode per i potenti e per persone prepotenti e vendicative. Deve comportarsi così, soprattutto se scrive per un piccolo giornale di provincia che non può o non vuole difenderti quando sei trascinato in tribunale con accuse infondate o pretestuose. Meglio evitare le notizie che potrebbero comportare spese legali. Meglio limitarsi a scrivere notizie su feste, bande musicali, raduni di alpini o a trascrivere passivamente ciò che si vuole far sapere con le conferenze stampa. Meglio scrivere cronache dell’inaugurazione di opere pubbliche e non di truffe o malaffare, vicende che riguardano anche le valli e i Comuni del Nord, come alla fine sono riuscito a dimostrare, sia pur rimettendoci molti soldi. In questi anni ho affrontato due processi penali per diffamazione che hanno messo la mia determinazione professionale a dura prova.
Ritengo significativa la vicenda del sindaco del mio Comune che mi ha denunciato per diffamazione per un articolo di critica sul suo operato in relazione a quello che ritenevo essere un evidente conflitto di interessi in appalto. La denuncia fa il suo percorso fino al GUP che decide per il non luogo a procedere. Ma per ottenere questa archiviazione sono stato costretto a dare a un avvocato l’incarico di difendermi, con conseguenti spese legali.
Una delle denunce del sindaco viene addirittura ribaltata contro di lui. Il PM infatti mette come imputato il sindaco e fra le persone offese il sottoscritto, il direttore del giornale e un esponente dell’opposizione per calunnia continuata, per la violazione degli artt. 81 comma 1 e 368 del codice penale. Ma tutto finisce in una archiviazione.
Nel mese di febbraio del 2023 il sindaco in questione, al suo secondo mandato, e il dirigente dell’Ufficio tecnico sono accusati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Sotto la lente degli inquirenti e della magistratura è finita proprio la procedura per la fornitura di materiali edili: alla gara aveva partecipato un’unica ditta, a cui era poi stato affidato l’incarico seppur – in realtà – i materiali sarebbero stati forniti al Comune dall’azienda di famiglia del sindaco, il quale ne è socio al 45%, come avevo scritto nell’articolo. Il sindaco finisce ai domiciliari.
Io, di fronte alle continue minacce e al fatto di dover pagare le ingenti spese legali per difendermi da accuse di questo tipo, ho deciso di lasciare l’attività giornalistica. Non potevo permettermi il rischio di pagare a mie spese gli avvocati, avendo un modesto guadagno, una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare. Ho dovuto cambiare vita, lavoro. Il giornale su cui scrivevo mi ha lasciato solo ad affrontare spese e minacce. Continuo a scrivere su tre siti internet che ho creato, due dedicati all’atletica leggera,l’ altra mia passione, www.corribergamo.com e www.corribrescia.com, e uno dedicato alle vicende amministrative della mia zona, su cui continuo a scrivere liberamente, www.agora-bg.it. In questi anni, nonostante le mie segnalazioni all’Ordine dei Giornalisti e ad altre associazioni di giornalisti, nessuno è mai venuto in mia difesa. Perciò ringrazio ancora una volta l’associazione Ossigeno per l’Informazione.
Matteo Alborghetti
ASP
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