Sportello legale Ossigeno assiste giornalista querelato da un pilota e senza manleva
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Il caso di Giordano Contu ripropone il problema tuttora irrisolto della copertura delle spese legali da parte degli editori
OSSIGENO 2 3 ottobre 2024 – Lo Sportello Legale di Ossigeno per l’Informazione, che copre le spese di difesa dei giornalisti in difficoltà a causa di azioni legali giudicate pretestuose vedi, difenderà in giudizio il giornalista professionista Giordano Contu, collaboratore dell’agenzia di stampa Avionews. Il giornalista è stato querelato da un pilota della compagnia aerea ITA Airways che si ritiene diffamato da una notizia che lo riguarda. Avionews non si è offerta di farsi carico delle spese del giornalista sebbene la primissima contestazione riguarderebbe proprio il direttore della testata. Successivamente si è interrotta la collaborazione tra la testata e il giornalista.
Lo Sportello Legale di Ossigeno, che opera in collaborazione con Media Defence, ha affidato la difesa all’avv. Andrea Di Pietro, coordinatore dello Sportello, ritenendo che questo caso rappresenti con molta chiarezza una delle grandi difficoltà di molti giornalisti italiani.
MANLEVA E ASSISTENZA LEGALE – In Italia molti giornalisti subiscono querele pretestuose e si trovano costretti a sostenere personalmente le relative spese legali, spese non trascurabili che dovrebbero essere di competenza dell’editore. Dovrebbero esserlo per logica, per prassi e, poiché questo spesso non basta, anche per effetto di clausole contrattuali da inserire in ogni contratto di lavoro e anche nel codice civile, per precisare che l’editore dovrebbe farsi carico in ogni caso delle eventuali spese di difesa dell’autore di un articolo qualora sia contestato il contenuto di una sua pubblicazione, avallata da un direttore nominato dall’editore. La questione non è nuova in Italia, è irrisolta da tempo ed è sempre più condizionante a causa della condizione di precarietà dei rapporti di lavoro, delle basse paghe dei giornalisti e dell’ampio ricorso alle querele temerarie contro i giornalisti.
Il caso di Giordano Contu mostra con un esempio pratico con quanta facilità un editore può evitare di garantire l’assistenza legale e la manleva a un redattore come lui che, con comprovata professionalità, scriveva ogni giorno 25 pezzi, tra news e articoli, sia in italiano che in inglese.
I FATTI – Il 30 maggio 2022 Giordano Contu ha scritto in un articolo che un pilota della compagnia aerea ITA Airways, di cui non ha fatto il nome, aveva messo in allarme la compagnia perché per decine di minuti non rispondeva alle chiamate dei controllori del traffico aereo. Il prolungato silenzio aveva fatto temere un dirottamento. In seguito, l’aerolinea aveva licenziato il pilota per motivi disciplinari contestandogli un presunto “addormentamento” ai comandi. Poi, nel settembre 2023 il Tribunale del lavoro aveva disposto il reintegro al lavoro del pilota perché le procedure di licenziamento non erano state rispettate dall’azienda e anche perché non era risultata provata la circostanza dell’addormentamento, sempre negata dal pilota coinvolto.
Giordano Contu è stato querelato per avere parlato inizialmente di presunto addormentamento del pilota, e usando invece nel successivo articolo l’espressione più neutra “non rispose mentre era ai comandi”. Anche altri giornali, i quotidiani “Corriere della Sera” e “la Repubblica”, avevano usato espressioni analoghe.
Il rifiuto dell’azienda ha sorpreso Giordano Contu, che dava per scontato il sostegno dell’azienda per cui lavorava. “A giugno 2024 – spiega Contu – il direttore editoriale mi ha informato che era arrivata una denuncia per diffamazione per un mio articolo, che dovevo nominare un avvocato penalista e avrei dovuto pagarlo io stesso. Sono rimasto sbigottito. Com’è possibile, ho replicato? Una testata deve tutelare i propri giornalisti! Ma non c’è stato niente da fare”. ASP
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