Anzio. Il sindaco querela cronista di Repubblica
Il giornalista Clemente Pistilli ha scritto su La Repubblica che sarebbero in corso indagini sull’ipotesi di evasione fiscale da parte della sua azienda ittica
Il 28 febbraio 2020, Candido De Angelis, sindaco di Anzio (Roma), ha annunciato con un comunicato stampa di avere querelato per diffamazione il quotidiano La Repubblica e il giornalista Clemente Pistilli, autore di un articolo intitolato “La piovra del pontino, le amicizie pericolose tra politici e malavita“, pubblicato il 30 gennaio 2020. De Angelis contesta anche un successivo articolo, intitolato “Anzio, largo ai cambi di casacca da Fi a Renzi a sostegno della Lega” (leggi) , pubblicato lo stesso giorno del suo annuncio di querela (vedi). L’autore è lo stesso giornalista. Secondo il sindaco le informazioni contenute in questi articoli non sono corrette.
GLI ARTICOLI- Candido De Angelis, ex senatore di AN e poi di FLI, nel 2019, un anno dopo la ri-elezione a sindaco di Anzio (lo era già stato dal 2003 al 2008) è passato alla Lega di Salvini. Clemente Pistilli nei suoi articoli, oltre a riferire altri recenti cambi di “casacca (ovvero di schieramento politico), di alcuni consiglieri comunali, afferma che il primo cittadino sarebbe indagato per evasione fiscale, in quanto “con la sua azienda ittica avrebbe evaso 240 mila euro di Iva e 650 mila euro di Ires. Una vicenda per cui la consigliera comunale del Pd, Lina Giannino, chiese le dimissioni del primo cittadino”.
IL GIORNALISTA – “Da circa tre anni mi occupo delle vicende del litorale romano – spiega Clemente Pistilli a Ossigeno – e dei rapporti tra politica e criminalità organizzata. Questa querela annunciata dal sindaco non è la prima che subisco. Non sono pochi i consiglieri che hanno pendenze giudiziarie personali. Io faccio soltanto il mio mestiere. In questi articoli descrivo la difficile situazione che si vive e in questa realtà è particolarmente pesante, tant’è che sul Comune di Anzio pende la spada di Damocle del commissariamento. Il fatto che io segua queste vicende e ne scriva sul giornale ha irritato diversi personaggi. Prima del sindaco, mi ha querelato un assessore. Il procedimento non è ancora concluso. I suoi figli mi hanno minacciato scrivendo su Facebook : ‘Se tocchi uno di noi tutti insorgiamo'”.
LA QUERELA – Il giornalista non ha ancora ricevuto la notifica della querela del sindaco. “Mi hanno detto soltanto che è lunga sette pagine. Intanto io continuo a fare il mio lavoro”, dice Clemente Pistilli.
IL SINDACATO DI POLIZIA – Subito dopo il comunicato diffuso dal sindaco di Anzio è stato divulgato un altro comunicato, da un sindacato di Polizia, il Coisp, con il quale si chiedono al questore di Roma uomini e mezzi per far fronte alla crescente criminalità ad Anzio, tanto che il commissariato locale non è più in grado di garantire la sicurezza della cittadinanza.
OSSIGENO – Il direttore di Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato, ha commentato: “Abbiamo ormai acquisito una lunga esperienza sul facile uso del diritto di querelare i giornalisti a scopo propagandistico o intimidatorio, accusandoli di diffamazione senza neppure chiedere la pubblicazione di una rettifica o di una smentita che, quando è motivata e fondata, ristabilisce subito, in tutto o in parte, la propria reputazione. Le statistiche giudiziarie dicono che nove volte su dieci queste querele finiscono nel nulla, come le bolle di sapone. Ma prima di dissolversi fanno male a chi le subisce e alla libera informazione. Perciò noi e altri chiediamo da molti anni al Parlamento di correggere la legge sulla stampa e i codici, per scoraggiare seriamente almeno una parte di quei nove su dieci querelanti che fanno girare la macchina giudiziaria a vuoto, o alla rovescia”.
COA
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