Memoria

Antonio Russo fu ucciso 24 anni fa in Georgia. Raccontava la guerra di Putin in Cecenia

Era l’inviato di Radio Radicale – Preparava uno scoop – La sua storia su Ossigeno-Cercavano la verità – I premiati in sua memoria

OSSIGENO 16 ottobre 2024 – Sono trascorsi 24 anni dall’uccisione di Antonio Russo, corrispondente di Radio Radicale, ucciso nei dintorni di Tblisi il 16 ottobre 2020 in circostanze mai chiarite. Aveva 44 anni. Si trovava in Georgia da alcuni mesi e seguiva da lìz, con le sue corrispondenze, gli sviluppi del conflitto in Cecenia, iniziato nell’agosto del 1999 dall’esercito della Federazione russa per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti. Sul suo corpo furono rilevati segni di tortura. Furono avviate due inchieste giudiziarie, una in Georgia e l’altra a Roma, ma non portarono alla scoperta dei colpevoli. Antonio aveva detto a sua madre Beatrice, che presto avrebbe pubblicato uno scoop.

CHI ERA – Era un cronista freelance apertamente schierato dalla parte della pace e dei più deboli. Il portale Ossigeno-Cercavano la verità www.giornalistiuccisi.it ha ricostruito la sua storia e offre in lettura alcune delle sue più significative corrispondenze radiofoniche (trascritte da Ossigeno per l’informazione) insieme a testimonianze e approfondimenti.

Nato a Chieti il 3 giugno 196o, aveva lavorato dall’estero per Radio Radicale dal 1995 in poi. Faceva cronaca e commenti ma non era iscritto all’Ordine dei giornalisti. Con il suo lavoro ha documentato da vicino le guerre nei Balcani e e le crisi dell’Est Europa. Raccontava ciò che vedeva. Si mischiava con le persone vittime dei conflitti, abitando nelle loro case e condividendo le loro sofferenze. Attraverso di lui hanno avuto voce molte persone che subivano violenza.

Sua cugina, Luisa Russo, sindaca di Francavilla a Mare, in occasione dell’assegnazione dei riconoscimenti della Fondazione istituita in sua memoria del cronista, ha detto che in questi mesi, mentre divampa il conflitto scoppiato a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, il modo di fare giornalismo di Antonio Russo è estremamente attuale. “L’informazione – ha dichiarato – è di per sé uno strumento fondamentale per interpretare la realtà, ma acquista ancora più valore oggi, quando, in un contesto segnato dalle guerre, la verità è spesso ostacolata, celata e modificata su ogni fronte”.

I RICONOSCIMENTI – L’undicesima edizione del Premio Antonio Russo si è svolta il 12 ottobre, come di consueto nella città d’origine del giornalista. Sono stati premiati: Stefania Battistini (TV), Simone Traini (operatore TV), Fabio Tonacci (carta stampata), Andrea Spannaus (podcast), Gabriele Micalizzi (fotografia) e Mauro Galligani (premio alla carriera). Sul sito di Radio Radicale è possibile riascoltare i loro interventi e quello dell giornalista Luca Telese. GPA

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