Alessandro Saša Ota. Per la moglie fu ucciso volontariamente
OSSIGENO 11 maggio 2023 – “Mio marito era partito con un’attrezzatura insufficiente per andare in una zona dove la guerra era già in atto. Non era particolarmente interessato ad andare in Jugoslavia, ma era uno dei pochi a conoscere sloveno e serbo-croato”. E’ iniziata così la testimonianza di Milenka Ota, moglie di Alessandro Saša Ota, intervenendo in collegamento al convegno di Ossigeno “Giornalismo mestiere difficile e poco protetto, in pace e in guerra”, promosso da Ossigeno a Roma, alla Casa del Jazz, l’11 maggio.
Ota fu ucciso nel 1994 in un’esplosione a Mostar insieme a Marco Luchetta e Dario D’Angelo, tutti inviati della sede Rai del Fruili Venezia Giulia. Come altri operatori dell’informazione vittime della guerra, anche per loro non è stata fatta giustizia. Eppure, ricorda amereggiata Milenka Ota “mi sono rivolta al Tribunale di Trieste, all’Onu, e al tribunale dell’Aja, ma ho trovato un muro di gomma. A distanza di 30 anni penso si sia trattato di un omicidio volontario.La cinepresa di mio marito è stata trovata vuota”.
CT
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