Aggressione Verano. False accuse. Ora Nardulli a giudizio per calunnia ai cronisti
Ossigeno assiste legalmente il giornalista e il fotoreporter che furono aggrediti il 7 gennaio 2019 e ora si sono costituiti parte civile L’esponente di estrema destra, dirigente di Comunità Politica di Avanguardia, è già condannato in un altro processo sulla base di una ricostruzione dei fatti diversa da quella da lui fornita in una querela contro i cronisti
OSSIGENO 25 febbraio 2021 – di Oreste Vichi – Il GUP di Roma, Roberto Ranazzi, ha rinviato a giudizio, per calunnia nei confronti dei cronisti Federico Marconi e Paolo Marchetti , l’esponente dell’estrema destra romana Vincenzo Nardulli, da lui aggrediti al Cimitero del Verano di Roma il 7 gennaio 2019. Il processo avrà inizio il 2 novembre 2021.
L’ACCUSA – Vincenzo Nardulli, secondo le accuse formulate dal P.M. Eugenio Albamonte, avrebbe commesso questo reato con la querela con la quale ha accusato formalmente i due cronisti di aver dichiarato il falso agli inquirenti sull’aggressione da loro subita. Per quei fatti si è tenuto un altro processo e Nardulli è stato condannato, alla pena di anni 5 e mesi 6 di reclusione in concorso con il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino.
l’ASSISTENZA LEGALE DI OSSIGENO – Ossigeno per l’Informazione assiste in giudizio il giornalista Federico Marconi e il fotoreporter Paolo Marchetti – vittime del reato di calunnia – i quali si sono costituiti parte civile nel processo penale attraverso la difesa dell’Avv. Andrea Di Pietro, fornita gratuitamente grazie alla partnership avviata con Media Defence sin dal 2015.
La ONG di Londra, infatti, finanzia l’attività di assistenza legale di Ossigeno per l’Informazione, consentendo a quest’ultima – unica in Italia – di mantenere sollevati i giornalisti assistiti dall’obbligo del pagamento delle spese legali necessarie per difendersi in Giudizio.
QUESTO PROCESSO è una coda di quello celebrato nel 2019 per l’aggressione subita dai due cronisti, il 7 gennaio 2019 a Roma, al Cimitero Monumentale del Verano. Quel giorno Federico Marconi e Paolo Marchetti avevano raggiunto il luogo della manifestazione per incarico del settimanale l’Espresso e avevano, documentato con fotografie e riprese video lo svolgimento della manifestazione indetta in un luogo pubblico da alcune organizzazioni di estrema destra allo scopo di commemorare i morti di Acca Larentia. I due cronisti furono aggrediti, minacciati e rapinati dei dispostivi di memoria in cui avevano registrato fotografie e video. Per quei fatti (che Vincenzo Nardulli avrebbe ricostruito falsamente nella sua querela contro i cronisti) il 7 giugno 2019 il Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha condannato Vincenzo Nardulli e il leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, a cinque anni e mezzo di reclusione ciascuno, riconoscendoli colpevoli di rapina ai danni del giornalista Federico Marconi e del fotografo Paolo Marchetti. ASP
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