A fuoco l’auto di una cronista, 4 indagati
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La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini. Il rogo risale al 2014. Amoroso aveva pubblicato le foto di alcune persone sospettate di rapina ed estorsione
La Procura della Repubblica di Catanzaro, a febbraio 2019, ha notificato a quattro indagati l’avviso di conclusione delle indagini per il rogo appiccato, il 31 gennaio 2014, all’auto della giornalista della Gazzetta del Sud, Sabrina Amoroso. Sono Raffaele Pitingolo (quale presunto organizzatore e mandante), Marco Buttà e Roberto Iania (quali presunti esecutori materiali) e Francesco Fiorentino (quale presunto intermediario e reclutatore dei due esecutori materiali), pentitosi dopo pochi giorni dall’arresto per altro procedimento.
Secondo gli inquirenti, a scatenare il gesto intimidatorio ai danni della vettura, una Fiat Punto di proprietà del padre della giornalista ma in uso alla stessa, sarebbe stato un articolo pubblicato da Sabrina Amoroso il 31 mattina sull’operazione di polizia “Luxury”, oggetto di una conferenza stampa il giorno precedente presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro, alla presenza del procuratore capo. La giornalista, secondo le indagini, sarebbe stata punita per aver pubblicato le foto dei due figli di Pitingolo, Alessandro e Giuseppe, fermati per i reati di rapina ed estorsione. Nell’incendio furono coinvolte altre tre vetture parcheggiate accanto.
Antonino Cicero
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