Il caso Genchi. Gli otto processi in breve
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Il riepilogo dei procedimenti giudiziari affrontati da Edoardo Montolli dopo la pubblicazione del libro che ricostruisce le disavventure dell’ex vice questore di Palermo
Il caso Genchi. Il libro che superò sette processi e subì una condanna
Le archiviazioni
- Il deputato Sandro Gozi era ricorso al Garante della privacy per vietare la diffusione del volume. Richiesta respinta il 25 maggio 2010. Gozi viene citato nel libro per presunti contatti con una certa “loggia di San Marino”, anche se si precisa che la sua posizione è stata archiviata nell’inchiesta di De Magistris.
- Richiesta di ritiro urgente del libro era stata presentata al Tribunale di Milano dall’ex tenente colonnello del Ros Angelo Iannone. Respinta il 30 maggio 2010. Iannone viene citato nel testo soprattutto per le sue attività nella security di Telecom dopo essersi congedato dai Carabinieri.
- Querela per diffamazione da parte del questore Giovanni Aliquò: archiviata il 13 agosto 2012; poi opposizione all’archiviazione. Nuova archiviazione sempre da parte del Tribunale di Milano l’11 febbraio 2016. Aliquò lamentava la citazioni di alcune sue vicende personali ed i suoi contatti telefonici con l’allora ministro della giustizia Clemente Mastella.
- Querela per violazione del segreto d’ufficio dal magistrato Alberto Cisterna: richiesta di archiviazione del pm del Tribunale di Milano il 13 ottobre 2016; opposizione all’archiviazione il 26 ottobre 2016; archiviazione il 9 febbraio 2017. Cisterna viene citato molte volte nel libro per frequenti contatti telefonici con alcuni indagati delle inchieste di De Magistris.
Le assoluzioni
- Querela per diffamazione dai giudici Giuseppe Cascini e Tommaso Picazio: Montolli e Genchi vengono condannati in primo grado dal Tribunale di Milano il 24 maggio 2013. Il giornalista a 1000 euro di multa, 25mila di risarcimento, 7300 di spese avverse, 15mila di danni parte civile, 7300 di spese parte civile, più le spese del processo. Assoluzione in Appello il 17 febbraio 2016. Cascini e Picazio ricorrono in Cassazione ai soli fini civili. Entrambi sono citati nel libro marginalmente, per i loro contatti con persone indagate da De Magistris. A novembre 2017 la Suprema Corte ha annullato la sentenza ai fini risarcitori. Dovrà dunque essere celebrato un nuovo processo civile in appello.
- Querela da parte dell’avvocato Giovanni Bruno, conclusasi con un’assoluzione nel 2017 in primo grado. Bruno viene associato alcune volte con persone indagate per mafia; la circostanza non risulta vera. Citato anche per i suoi rapporti con una società vicina al partito Udeur.
Processi ancora in corso
- Citazione civile per danni promossa dall’ex generale della Guardia di Finanza Mario Iannelli: il Tribunale Civile di Roma ha rigettato la richiesta di risarcimento il 30 ottobre 2013. Iannelli ha presentato ricorso in Appello: la sentenza è prevista nel 2018. Il militare viene più volte citato nel libro per i suoi frequenti contatti telefonici con Carlo Elia Valori, i cui tabulati telefonici erano controllati all’interno di una indagine sulle scalate bancarie dell’epoca.
MF-GM
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