Appalti Consip. Dissequestrati dopo 6 mesi gli archivi del “Fatto”
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Lo ha disposto la Cassazione. Secondo quanto riferisce Antimafiaduemila (leggi), sono state restituite le memorie dei pc e dei cellulari, le carte e i supporti informativi al giornalista del Fatto Quotidiano, Marco Lillo, e all’art director della testata, Fabio Corsi. Il sequestro era stato disposto, nel luglio del 2017, dai pm di Napoli dopo la pubblicazione del libro “Di padre in figlio” di cui è autore Marco Lillo, sulle presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti da parte della Consip , la centrale acquisti della pubblica amministrazione) , e sul ruolo del padre dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi. La mattina del 5 luglio 2017, furono perquisite le abitazioni del giornalista e della cronista sua convivente, di suoi familiari, di Fabio Corsi e della redazione del giornale (leggi).
I PRECEDENTI – Dal 2011 a oggi, nel Lazio, Ossigeno ha rilevato 720 gravi violazioni della libertà di stampa e di espressione commesse con atti di violenza, illeciti o abusi nei confronti di altrettanti giornalisti, blogger, operatori video, foto reporter, editori, i cui nomi sono pubblicati nella Tabella dell’osservatorio. Nel 2017 sono stati aggiunti a questo elenco 141 nomi.
RDM
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