Segreto professionale. Annullata la perquisizione a Simone Innocenti
Era accusato di concorso in violazione del segreto d’ufficio – La Cassazione ha disposto di restituirgli gli archivi sequestrati – Ossigeno: nuove garanzie per i cronisti
OSSIGENO 22 febbraio 2024 – Il caso della perquisizione invasiva eseguita nell’abitazione del giornalista Simone Innocenti, molto criticata (anche da Ossigeno) si è chiuso dopo sei mesi con un esito clamoroso favorevole al giornalista: il 23 gennaio 2025 la Corte di Cassazione ha dato torto a alla Procura della Repubblica di Firenze che la ordinò e fece eseguire. La Cassazione ha infatti annullato il decreto di perquisizione eseguito a Firenze il 31 luglio 2024 nell’abitazione del giornalista Simone Innocenti e nella redazione del quotidiano Corriere Fiorentino e ha disposto la restituzione al giornalista delle cose sequestrate nel corso della perquisizione (la copia elettronica del telefono cellulare, del computer e dell’ipad di lavoro).
La decisione della Cassazione ribalta il giudizio del tribunale del riesame di Firenze, che il 4 ottobre 2024 aveva dichiarato la perquisizione legittima. Simone Innocenti aveva fatto ricorso con l’assistenza dell’avvocato Caterina Malavenda
Il giornalista era indagato dalla Procura di Firenze con l’accusa di presunta violazione del segreto d’ufficio in relazione a un suo articolo (pubblicato il 17 maggio 2024) sulla drammatica vicenda di un’allieva della scuola marescialli morta suicida.
L’Associazione Stampa e l’Ordine dei giornalisti della Toscana hanno espresso soddisfazione per la sentenza, riaffermando «il diritto di ogni giornalista alla tutela della segretezza delle fonti, e condannando con fermezza tutti gli atti volti a limitare l’esercizio della professione giornalistica».
Ossigeno per l’Informazione aveva sottolineato subito la violazione evidente della giurisprudenza commessa dall’ordinanza della Procura (Leggi). Ora, oltre a manifestare, indica la necessità di nuovi strumenti di garanzia . “Questa decisione confortante della Cassazione – ha commentato Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno – dà l’occasione per ricordare che il diritto dei giornalisti al segreto professionale era già poco protetto, ma ora, da oltre un anno, subisce attacchi senza precedenti. In Italia sono infatti aumentate le indagini giudiziarie come quella di Firenze promosse per scoprire le fonti riservate dei giornalisti autori di articoli ‘sgraditi’. Alcune di queste indagini sono state sollecitate da esponenti di governo. Inoltre si è fatto a sistemi di spionaggio elettronico sempre più sofisticati, impiegati al di fuori di ogni garanzia giuridica. Tutto ciò richiede certamente chiarimenti e rassicurazioni da parte delle autorità, ma richiede anche nuove normative e sistemi di garanzia più adeguati per chi esercita legittimamente il diritto alla libertà di stampa e di espressione”.
Leggi anche:
Segreto professionale. Lo Stato deve rispettare la riservatezza delle fonti dei giornalisti – 10 dic 2024 – Lo impone la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo – Sanzionata l’Ungheria – Ossigeno ricorda tre recenti indagini invasive in Italia
Firenze. Ossigeno critica la perquisizione al cronista e al Corriere Fiorentino – 6 ago 2024 – Iniziativa giudiziaria invasiva in contrasto con sentenze Corte Europea Diritti Umani che si riflettono anche sull’Italia, come ha sottolineato la Corte Costituzionale
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!