Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Bracciano. Giornalista condannata per decreto a 8 mesi, si oppone e viene assolta

Così ha potuto presentare la prova di quanto affermava. E’ stata querelata da due consiglieri comunali – E’ stata dura, dice a Ossigeno

OSSIGENO 21 ottobre 2024 – La giornalista Chiara Rai, direttore responsabile della testata online ‘L’Osservatore d’Italia’, ha reso noto in un editoriale di essere stata assolta con formula piena dal Tribunale di Velletri (Roma) dall’accusa di avere diffamato gli ex consiglieri di minoranza del Comune di Bracciano, Marco Tellaroli e Donato Mauro. Nel 2021 con un decreto penale, quindi senza processo, le era stata inflitta la condanna a 8 mesi di carcere. Lei si è opposta e così, assistita dall’avvocato Marco Fagiolo del Foro di Velletri, ha potuto produrre in tribunale la prova  di quanto aveva pubblicato: un audio con la voce dei querelanti (leggi). Alla luce delle nuove prove, la giudice monocratica Paola Ginesi, a maggio scorso l’ha assolta.

I FATTI – I due consiglieri, allora in carica, l’avevano denunciata perché aveva reso pubbliche alcune loro frasi imbarazzanti, pronunciate mentre si trovavano nella sede del palazzo comunale, circa la presentazione di una proposta di annullamento di una delibera di maggioranza che riguardava il comparto edificatorio in una zona di Bracciano. I due politici avevano preso posizione contro l’amministrazione dell’epoca, nutrendo però dei dubbi. “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”, si erano detti, dialogando con un altro consigliere. Quelle parole erano diventate il titolo dell’articolo di Chiara Rai e loro l’avevano querelata.

CHIARA RAI – “E’ stata una persecuzione giudiziaria, una vera querela temeraria. L’assoluzione è stata un sollievo, dopo la tensione di questi anni. Ho avuto minacce verbali. Ho speso soldi per difendermi. Sono stata addirittura segnalata all’Ordine dei giornalisti da un mio collega, ho subito un procedimento da cui sono uscita pulita. E tutto questo per avere fatto il mio lavoro e il mio dovere, per stare dalla parte del lettore e del cittadino, che ha il diritto di conoscere i fatti, soprattutto se di chiaro interesse pubblico”. LT

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