Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Firenze. Cronista aggredito mentre filma gli spacciatori al Parco delle Cascine

Jacopo Storni è il terzo giornalista aggredito nel giro di dieci giorni. Si deve accendere un faro sui rischi dei cronisti, dice il presidente di Assostampa Toscana Sandro Bennucci

OSSIGENO 10 ottobre 2024 – A giugno 2024, a Firenze, Jacopo Storni, un giornalista che collabora con il ‘Corriere Fiorentino’, è stato aggredito da un gruppo di persone mentre realizzava un reportage sulla situazione di degrado e lo spaccio che avviene nella zona del Parco delle Cascine . Per documentare lo spaccio, il giornalista aveva fatto delle foto e alcuni filmati con il suo cellulare. Gli aggressori se ne sono accorti e gli hanno imposto di cancellarle. Il giornalista ha denunciato gli aggressori alla Questura di Firenze. Ordine e sindacato della Toscana gli hanno espresso appoggio e solidarietà.

I FATTI – Nella mattinata del 7 giugno, Jacopo Storni si trovava nei pressi della ruota panoramica, sul viale, a pochi passi dalla fermata della tramvia, quando un uomo di origine africana si è avvicinato e gli ha chiesto se aveva bisogno di “qualcosa”, riferendosi chiaramente a sostanze stupefacenti. Il giornalista ha risposto di no e si è allontanato facendo finta di telefonare con il cellulare, con il quale ha scattato delle foto. Alcune persone, probabilmente i pusher presenti, hanno cominciato a inveire. Sono arrivate altre persone e in breve Jacopo Storni è stato accerchiato da una decina di loro che gli hanno intimato in tono minaccioso di cancellare foto e video. Vista la piega pericolosa che stava prendendo la situazione, il giornalista non ha reagito. Uno dei pusher ha preso il suo cellulare e ha cancellato foto e video.

LA PAURA – “Quando ho visto che erano in tanti ho avuto paura, ho temuto che si mettesse male -, ha detto Jacopo Storni a Ossigeno. “In genere mi trovo a mio agio mentre affronto analoghe storie di marginalità sociale e i temi della migrazione, perché io mi occupo principalmente di queste cose. Non è giusto che un cronista debba correre questi rischi mentre si fa il proprio lavoro, mentre documenta comportamenti illegali. Non sono uno sprovveduto. Mi sono occupato di temi sociali anche in Africa. Conosco le miserie e il degrado. Mi  fa pensare il fatto che certe situazioni di marginalità siano ormai dietro l’angolo di casa mia. E’ difficile per un giornalista precario, che a conti fatti con questi lavori guadagna più o meno quanto chi raccoglie pomodori. Si riesce a sbarcare il lunario, in qualche modo, ma si devono affrontare seri pericoli senza avere neppure le dovute tutele. Il lato positivo di questa vicenda è che i colleghi del giornale, l’Ordine e il sindacato dei giornalisti mi sono stati vicini”.

LE REAZIONI – “Questo episodio preoccupante – ha commentato il presidente di Odg Toscana, Giampaolo Marchini – fa capire che il Parco delle Cascine è  diventato invivibile per tutti, anche per i cronisti incaricati di documentare la situazione di degrado che colpisce tutta la  collettività”. Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana, ha ribadito a Ossigeno quanto aveva già espresso in un comunicato ufficiale per assicurare pieno sostegno, se necessario anche legale, a Jacopo Storni. “E’ ora che il ministero dell’Interno accenda un faro sul lavoro a rischio dei cronisti. A Firenze quella a Jacopo Storni è stata la terza aggressione a giornalisti registrata in meno di dieci giorni”, ha concluso Bennucci. Nei giorni precedenti due troupe di Mediaset sarebbero state aggredite mentre facevano servizi sulle occupazioni abusive delle case popolari nel capoluogo toscano (leggi qui e qui). Sempre nella zona delle Cascine, dieci anni fa Matteo Calì, un giornalista del ‘Il sito di Firenze’ venne aggredito da due donne mentre documentava il degrado e la prostituzione intorno al Nuovo Teatro dell’Opera (vedi Ossigeno). LT

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