IN BREVE – Cosa ha visto Ossigeno dal 9 al 15 dicembre 2023
Newsletter del 16 dicembre 2023
Questa settimana Ossigeno ha parlato di: Massimiliano Scagliarini, Manuela Acqua, Nicolò Giraldi, Paolo Capresi, Giovanni Tizian, Dunja Mijatovic.
Di fronte alle angherie a cui sono esposti i giornalisti a causa del loro lavoro, sono sempre più numerosi quelli che reagiscono contrattaccando o mettendo in piazza ciò che devono sopportare per difendersi da attacchi ingiusti e accuse quasi sempre infondate. Questa settimana il notiziario di Ossigeno ne ha offerto un’ampia panoramica.
“Questa querela mi causa angoscia e mi sta esponendo anche a considerevoli spese legali”, ha confidato a Ossigeno Manuela Acqua, una delle giornaliste di Enna querelate dal sacerdote processato a porte chiuse con l’accusa di molestie sessuali aggravate a minori. Massimiliano Scagliarini (Gazzetta del Mezzogiorno, querelato due volte da un magistrato e prosciolto in entrambi i casi), invece, ha spiegato che il suo querelante pretendeva che i giornalisti certificassero l’inconsistenza delle accuse a suo carico. Da Trieste, Nicola Giraldi, diffamato sui social da un no vax (che egli ha denunciato e che ha subito una severa condanna) dice che ha voluto difendere non solo sé stesso, ma l’intera vilipesa categoria dei cronisti. Giovanni Tizian (Domani) ha spiegato che la diffida onerosa del senatore Durigon segna un salto di qualità nel tentativo di fermare il lavoro di indagine giornalistica del suo giornale, che però ha le spalle larghe per resistere.
E’ interessante vedere che sono molti coloro che non cedono alla rassegnazione, che trovano i mezzi e la forza di reagire. Questo schieramento sparso potrebbe vincere più battaglie se unito in uno sforzo solidale capace di sommare le grandi energie già messe in gioco da chi difende attivamente le proprie ragioni e il diritto di informare. Purtroppo la frammentazione è la nota dominate di questi anni. Vale anche per il monitoraggio delle minacce. Ognuno racconta quel che vede dalla sua finestra. Fa bene. Ma per avere il quadro d’insieme bisogna unire i vari scorci. Lo ha fatto osservare la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Ha elogiato il centro di documentazione del Ministero dell’Interno che pubblica i propri dati. Allo stesso tempo lo ha invitato a tenere conto dei dati integrativi prodotti da Ossigeno per l’Informazione, dati che lei definisce altrettanto importanti, necessari per coprire anche il versante delle SLAPPs, gli episodi per i quali i giornalisti non presentano una denuncia formale e quelli che si verificano durante le manifestazioni pubbliche in cui a ostacolare il lavoro dei cronisti sono esponenti delle forze dell’ordine.
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