Cassano allo Ionio (CS), a fuoco auto cronista ‘Gazzetta del Sud’
Le indagini di forze dell’ordine e magistratura sono orientate a una intimidazione collegata alla sua attività giornalistica
OSSIGENO 24 Novembre 2023 – Nella notte dell’11 novembre a Cassano allo Ionio (Cosenza), l’auto del giornalista Luigi Cristaldi, quarantenne, corrispondente della Gazzetta del Sud per la Sibaritide, è stata data alle fiamme da ignoti piromani. Era parcheggiata in una strada del centro. La Volkswagen Polo è stata completamente distrutta.
E’ il quarto atto intimidatorio contro un cronista compiuto in Calabria in poco più di due mesi: prima quelli contro Klaus Davi, poi quelli contro Francesco Ventura e Cesare Minniti.
CHI E’- Luigi Cristaldi da 7 anni è il cronista di nera e giudiziaria della ‘Gazzetta del Sud’, argomenti di cui si occupa prevalentemente. Ha denunciato ai Carabinieri di Cassano l’incendio doloso a opera di ignoti. Le indagini delle forze dell’ordine sono orientate a verificare se si tratta, come molti pensano, di un atto intimidatorio compiuto per frenare l’intensa attività giornalistica del cronista sulla ‘ndrangheta locale.
IL LUOGO – La Sibaritide è l’area del versante jonico della provincia di Cosenza in cui agisce da tempo una supercosca mafiosa responsabile di numerosi omicidi e altri reati. Ne fanno parte esponenti della ‘ndrangheta tradizionale e criminali nomadi. La Sibaritide è terra di grandi bellezze naturalistiche ed è ricca di risorse culturali, ma è afflitta da gravi problemi sociali ed è teatro di attività criminali. Qui da decenni si svolge una guerra di mafia che di recente ha causato una decina di morti. Luigi Cristaldi conosce bene le dinamiche del territorio. Osserva e racconta i fatti in presa diretta, poiché abita a Cassano.
I SUOI ARTICOLI – In un articolo pubblicato venti giorni prima dell’incendio della sua auto, Luigi Cristaldi ha rivelato i retroscena di un omicidio di ‘ndrangheta commesso nel 2001, sul quale la Direzione Distrettuale Antimafia ha fatto luce solo ora, poi ha scritto dell’arresto di uno storico boss locale, capostipite della cosiddetta “cosca degli zingari” e di un altro noto latitante, sfuggito alla cattura nel corso dell’operazione antimafia denominata ‘Athena’.
IL GIORNALISTA – “Un cronista sa che cose del genere possono capitare, soprattutto se vive e lavora in certi territori ad alto tasso criminale e racconta ciò che accade – dice Luigi Cristaldi a Ossigeno -. Questo da molto fastidio a chi vorrebbe continuare a coltivare reconditi interessi e il malaffare senza che i giornali ne parlino. Certamente questo atto ha minato la mia serenità e quella dei miei familiari. Ma ciò che mi preoccupa è anche la situazione sociale ed economica che si è creata nella Sibaritide. Quando si arriva a toccare la famiglia di un giornalista o di una presidente del consiglio comunale, com’è accaduto a Corigliano-Rossano (dove il 10 novembre 2023 è stata incendiata l’automobile di Marinella Grillo, ndr) vuol dire che le ’ndrine hanno alzato il tiro. A loro serve lavorare nel silenzio. La solidarietà che ho ricevuto dalle istituzioni politiche, dagli amministratori pubblici e da tante persone comuni mi conforta. E’ importante non sentirsi abbandonati. L’isolamento crea le condizioni per essere colpiti. Forze dell’ordine e magistratura si sono mosse subito per fare luce su quanto mi è accaduto. Penso che ci riusciranno. La giustizia ha i suoi tempi, a volte lunghi. Ma prima o poi riesce a rimettere le cose a posto. Un grazie particolare lo rivolgo ai mie colleghi della ‘Gazzetta del Sud’ e a Ossigeno, che hanno dato attenzione al mio caso. Spero che questa ennesima intimidazione – conclude Luigi Cristaldi – serva a fare capire a chi di dovere che questo territorio non può e non deve essere abbandonato dallo Stato, lasciato agli interessi e ai poteri criminali. Questo è il rischio maggiore che si corre oggi, ed è la vera posta in gioco per domani”.
OSSIGENO è vicino a Luigi Cristaldi, cronista impegnato a documentare sul campo i fatti di un territorio dove gli interessi criminali inquinano la vita sociale, tendono a imporre la loro legge spietata, in alternativa a quella dello Stato. Bisogna dare ascolto all’allarme lanciato da questo cronista che dice “le ‘ndrine hanno alzato il tiro”. Bisogna aiutare questo cronista. Bruciare l’auto di un cronista significa volerlo isolare, volergli fare paura, ma significa anche causargli un serio e concreto danno economico. Perciò in questi casi la solidarietà deve avere anche un contenuto economico.
SOLIDARIETA’ – Vicinanza al cronista anche dal Cdr e dalla redazione della Gazzetta del Sud, che scrivono: “L’episodio non potrà mai fermare le inchieste giornalistiche, né intimidire chi col suo lavoro è schierato a difesa della società civile, contro la criminalità e i malavitosi in un territorio complesso come quello della Sibaritide”. Solidarietà anche dall’Odg Calabria, da altre testate e dal mondo politico locale e regionale.
IN CALABRIA da gennaio al 31 ottobre 2023, Ossigeno ha segnalato minacce e intimidazioni nei confronti di 6 giornalisti e operatori dell’informazione. Dal 2012 ne ha segnalati 206. Il contatore dei giornalisti minacciati in Italia, avviato da Ossigeno nel 2006, il 31 ottobre 2023 ha raggiunto quota 6954. I nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. LT
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