Ragusa. Condannata una donna che diffamò Paolo Borrometi
6 mesi di carcere, dovrà risarcire il giornalista e pagare le spese legali. Lo aveva definito un ’fallito’ e un ‘persecutore’
OSSIGENO 27 ottobre 2022 – Il 7 ottobre 2022 la giudice Gemma Occhipinti del Tribunale di Ragusa ha condannato in primo grado a 6 mesi di reclusione e a versare un risarcimento di 2500 euro Desirée Crapula, figlia del capomafia di Avola (Siracusa) Michele Crapula, per avere diffamato il giornalista Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agi, e i suoi familiari.
Ad agosto 2016 Desirée Crapula ha commentato con frasi ingiuriose un articolo del giornalista su “La Spia’, testata online indipendente di cui è responsabile, intitolato “Da Noto a Rosolini, passando per Avola e Pachino: viaggio nel ‘regno’ dei Trigila” che era stato pubblicato anche su Facebook. La donna aveva definito ‘fallito’ e ‘persecutore’ il giornalista e aveva diffamato suo padre con allusioni ingiuriose. (leggi).
Desirée Crapula nei suoi post aveva anche invitato Borrometi a scrivere “i nomi dei tuoi amici giudici che ti informino e ti autorizzano a dire tutto ciò, li porterai in tribunale con te… per fare due lire non sapere nemmeno quello che dire la spia” (testo letterale, n.d.r.).
SOLIDARIETA’ – Ossigeno esprime solidarietà a Paolo Borrometi, del quale ha riportato più volte le minacce subite per le sue inchieste sulla criminalità organizzata (vedi). Il giornalista, che vive da anni sotto scorta, non ha commentato la sentenza. LT
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