Sindaco Asti disprezza redazione La Stampa, poi un chiarimento
Motivo scatenante la pubblicazione di un articolo critico considerato manipolatorio. Il commento del Presidente dell’Ordine del Piemonte
OSSIGENO 6 ottobre 2022 – Da tempo i rapporti fra il sindaco di Asti, Maurizio Rasero e la redazione locale del quotidiano La Stampa erano tesi. Il primo cittadino rifiutava di rispondere alle domande dei cronisti del quotidiano. Poi si è arrivati allo scontro. E’ accaduto il 2 settembre 2022, quando il giornale in un articolo ha criticato la gestione degli impianti sportivi comunali. Il sindaco ha reagito sui social con un attacco fuori le righe, prendendo spunto da una foto a suo avviso manipolatoria, per contestare la funzione stessa della stampa e definire quel giornale qualcosa di peggiore della carta straccia.
I giornalisti di Asti e il direttore della testata, Massimo Giannini, hanno risposto per le rime contestando l’atteggiamento e le affermazioni del sindaco, per rivendicando il loro ruolo pubblico e chiedere rispetto. Al loro fianco si sono schierati l’Ordine e il sindacato regionale dei giornalisti. Giorni dopo c’è stato un chiarimento e la tensione si è sciolta.
OSSIGENO per l’informazione, che osserva e dà conto delle violazioni del diritto di informazione, ha inserito questo episodio fra le intimidazioni e le ritorsioni rivolte ai giornalisti che pubblicano notizie sgradite. Purtroppo il caso non è isolato. Sono numerosi i pubblici amministratori che reagiscono come il sindaco di Asti, che di fronte a una notizia sgradita, invece di chiedere una replica, una rettifica o di fare una smentita, com’è loro diritto, minacciano, denigrano o, peggio ancora, applicano ritorsioni inammissibili o si rivolgono alla magistratura con querele pretestuose e infondate che, con la legge vigente, penalizzano anche coloro che vengono prosciolti. Una piaga che il Parlamento da oltre vent’anni non riesce a sanare. E’ confortante sapere che alla fine questo caso si è chiuso con un chiarimento. Ossigeno ne dà atto a entrambe le parti e, come sempre, racconta i fatti perché se ne possa trarre insegnamento. Un rapporto corretto e rispettoso fra amministrazioni pubbliche e testate giornalistiche è doveroso per consentire all’opinione pubblica di essere informata su ciò che accade nel proprio territorio
IL FATTO – Il 2 settembre 2022 il sindaco Maurizio Rasero ha condiviso sul proprio profilo Facebook la foto di un articolo de La Stampa, pubblicato nell’edizione di Asti, intitolato: “L’Astigiano non è un posto per sportivi. Fanalino di coda delle provincie italiane”. L’articolo è illustrato con una foto del palazzetto dello sport di Asti che appare in cattive condizioni. Il sindaco in quel post ha commentato: “Il palazzetto dello sport oggi non è quello della foto apparsa sul quotidiano e gli astigiani che lo frequentano lo sanno. Non mi aspetto che gli artefici di tale mistificazione (già usi a tale pratiche da tempo) provino un po’ di vergogna, ma li informo che il frutto del loro lavoro ancora una volta mi stimolerà un uso alternativo del giornale, lo stesso fatto dai miei nonni. Certa carta è sempre utile e preziosa, soprattutto in tempi di crisi come questi”.
LE REAZIONI – Il 4 settembre il giornale ha reagito con un lungo articolo firmato da Laura Secci, responsabile delle pagine locali, nel quale si legge: “È grave che un sindaco infranga le regole del linguaggio istituzionale. È grave che un sindaco imponga il silenzio stampa anche ai suoi assessori. È grave che invii i comunicati stampa del Comune ad alcuni organi di informazione e non a tutti. È grave che un sindaco non si renda conto che la gestione della «cosa pubblica» implica il dover rendere conto del proprio operato a tutti i cittadini. Non solo a chi si vuole. Il rifiuto della dialettica mina alla radice il confronto democratico”. Anche l’Ordine dei giornalisti e la redazione della Gazzetta d’Asti hanno preso posizione pubblicamente, condannando le parole del sindaco (leggi qui).
LA SOLUZIONE – Ossigeno ha chiesto a Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte di commentare la vicenda. “Ho contattato nuovamente la redazione de La Stampa. Dopo lo scontro c’è stato fra il sindaco e i giornalisti un incontro che ha portato a un chiarimento. Senza entrare nel merito della singola notizia, va rilevato che talvolta la politica considera la stampa o come un mero comunicatore o come un elemento di parte. Così non è: i giornali non si candidano alle elezioni. E le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di comunicare con i giornalisti”. GB
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