Memoria

9 giugno. Online il documentario dedicato ad Andrea Rocchelli

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Prodotto da Ossigeno con Volpi Scapigliate Odv, ricostruisce la figura umana e professionale del fotoreporter ucciso in Donbass nel 2014

OSSIGENO 9 giugno 2022 – È online, sul canale YouTube di Ossigeno, il documentario “Ciao Andy, un abbraccio da Pavia”, dedicato ad Andrea Rocchelli, giovane fotoreporter ucciso nel Donbass il 24 maggio del 2014 mentre documentava le condizioni dei civili coinvolti nel conflitto fra ucraini e separatisti filorussi.

Prodotto da Ossigeno per l’informazione in collaborazione con l’associazione Volpi Scapigliate, è stato presentato in anteprima nella città natale del giornalista, nell’aula magna dell’Università di Pavia, lo scorso 27 settembre. Dal 9 giugno è disponibile sul web. È stato presentato in occasione del convegno “Guerra, pace e informazione”, organizzato da Ossigeno nell’auditorium della Casa del Jazz, a Roma.

Il documentario raccoglie i ricordi degli amici di Andy e di chi l’ha conosciuto, le immagini dei suoi reportage concesse a Ossigeno dai famigliari, le testimonianze degli studenti del Liceo “Alessandro Volta” di Pavia che nel 2019 hanno dipinto i Jersey presenti nelle vie del centro cittadino con la tecnica della street art, ispirandosi alla storia e ai valori in cui credeva Andy. Ripercorre inoltre le tappe principali della vicenda giudiziaria del fotoreporter, sulla cui morte la giustizia italiana non è riuscita a fare piena luce, come avviene nella quasi totalità delle uccisioni non casuali di giornalisti in zone di guerra, tema approfondito nel dossier di Ossigeno “Guerre, giornalisti uccisi e impunità” (leggi)

“Quando un cronista di guerra viene ucciso noi non possiamo cavarcela dicendo che era andato nel posto sbagliato, che è colpa sua o che non è colpa di nessuno. Noi vogliamo che non accada più”, ha detto Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno, nel presentare il documentario.

Andrea fotografava i diritti umani calpestati e i conflitti dimenticati. Era un giovane appassionato del suo lavoro, un amico affettuoso, un sognatore, uno spirito libero; si dedicava al volontariato e cercava la verità dietro le cose.

Le riflessioni raccolte testimoniano che a distanza di otto anni dalla scomparsa, il suo ricordo è sempre molto vivo nella sua città e alimenta un’ansia di giustizia.

“Ringraziamo Andy per averci aperto lo sguardo sul mondo e sulla necessità di cercare la verità in difesa dei diritti”, commenta nel documentario una studentessa.
“Questa esperienza – dice un altro studente – mi ha fatto capire quanto sia importante partecipare alla vita pubblica come cittadino attivo, e di quanto è fondamentale e precaria la condizione dei giornalisti freelance che in nome della verità perdono la vita”.

Ossigeno invita tutti, soprattutto i più giovani, a vedere il documentario, disponibile a questo link: https://youtu.be/zktB2P4iP3c

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