62 anni fa “suicidato” Cosimo Cristina, giornalista senza peli sulla lingua
Lo ricorderanno giovedì 5 maggio giornalisti e studenti insieme a Ossigeno. La sua storia sul sito “Cercavano la verità”. A maggio altre ricorrenze
OSSIGENO 4 maggio 2022 – Sessantadue anni fa il giornalista Cosimo Cristina fu ucciso da sicari mafiosi rimasti impuniti. Aveva soltanto 25 anni. Uscito di casa, non fece più ritorno. Il suo cadavere fu trovato il 5 maggio lungo la strada ferrata della linea Palermo-Messina, tra le stazioni di Termini Imerese e Trabia. Lo uccisero inscenando un suicidio, per mascherare il delitto, come è accaduto altre volte per nascondere i crimini di mafia. A quell’epoca, fu facile far credere che il giornalista si fosse tolto la vita. Per questo non fu concesso di celebrare il funerale in chiesa. Non c’erano dubbi, non fu disposta nemmeno l’autopsia.
CHI ERA – Nell’elenco delle vittime compilato da Ossigeno per l’Informazione, che parte dal 1960, Cosimo Cristina è il primo dei 30 giornalisti italiani che hanno perso la vita a causa del loro lavoro (vedi la cronologia). La storia di ognuno di loro si può legegre nell’archivio online “Ossigeno – Cercavano la verità”, www.giornalistiuccisi.it inaugurato nel 2020 in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa.
Cosimo Cristina era un giornalista brillante, collaborava con vari giornali. Era corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera e per Il Gazzettino. Ma il suo pallino era la cronaca locale del paese in cui viveva, dove accadevano cose che non riusciva a pubblicare sui giornali per i quali scriveva: una grande trasformazione della mafia agricola, delle cosche che cominciavano a entrare nel grande business della droga. Perciò un anno prima di essere ucciso aveva fondato il settimanale locale Prospettive Siciliane che si occupava della mafia a Termini Imerese e nella Madonie. Faremo un giornalismo “senza peli sulla lingua”, scrisse nel suo primo editoriale. Non glielo permisero.
L’INIZIATIVA – Giovedì 5 maggio alle ore 10:30 in memoria di Cosimo Cristina si svolgerà un incontro dibattito dal titolo “Giornalismo: osservare i fatti raccontare la verità”. Si terrà presso l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, plesso scolastico Capuana, a Trabia (Palermo). L’evento è organizzato da Esperonews, giornale diretto da Alfonso Lo Cascio, promotore da un decennio di iniziative pubbliche per recuperare il ricordo di Cosimo Cristina che per quasi cinquant’anni è stato dimenticato dalla sua stessa comunità. Interverranno anche Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera, e Luciano Mirone, autore del libro “Gli insabbiati”. ll direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato, parteciperà in collegamento. Per seguire l’incontro online scrivere un’email a luisa.larussa@ic.trabia.org
MAGGIO MESE TRISTE PER LA LIBERTÀ DI STAMPA – A maggio ricordiamo Cosimo Cristina e altri sei cronisti uccisi perché cercavano la verità. Il 9 sarà il quarantaquattresimo anniversario dall’uccisione di Peppino Impastato, giovanissimo come Cristina, denunciava il capomafia dai microfoni di Radio Aut. Il 19 cadono due tristi ricorrenze: il dodicesimo anniversario dell’uccisione del fotoreporter di Monza Fabio Polenghi, colpito dai militari a Bangkok mentre seguiva l’epilogo di una lunga manifestazione politica di protesta, e il trentacinquesimo anniversario dall’uccisione in Mozambico di Almerigo Grizl, che stava filmando una battaglia fra i miliziani del fronte Renamo e quelli fedeli al governo. Il 24 maggio ricorderemo Andrea Rocchelli, fotoreporter di Pavia ucciso nel Donbass la cui vicenda torna drammaticamente attuale con la guerra in corso in Ucraina. Il mese triste per la libertà di stampa si concluderà con gli anniversari del 28, giorno in cui quaratadue anni fa un attentato terroristico uccise il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi, e del 29, quando in Bosina ventinove anni fa venne colpito il giornalista e attivista italo-argentino Guido Puletti.
GPA
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