Ossigeno aiuta Nazareno Di Noi nella sua battaglia contro le querele temerarie
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Un contributo alle spese legali sostenute dal direttore de “La Voce di Manduria” per una denuncia per diffamazione a mezzo stampa presentata dal sindaco e archiviata dal giudice
Lo Sportello Legale Gratuito di Ossigeno vedi che opera in collaborazione con Media Defence, ha concesso un contributo in denaro a parziale copertura delle spese legali al giornalista Nazareno Dinoi, che ha raccontato la sua storia con questo testo scritto per Ossigeno
OSSIGENO 26 novembre 2021 – di Nazareno Dinoi – Conoscevo l’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione” ma non la possibilità dell’assistenza legale gratuita che ha coperto una parte delle spese legali da me sopportate nell’ennesima querela per presunta diffamazione ricevuta e definitivamente archiviata.
Il sostegno del quale l’avvocato Andrea Di Pietro mi ha informato, è stato un supporto fondamentale per il mio lavoro, non solo per l’aspetto economico ma soprattutto per quello morale: è la prima volta che non mi sono sentito solo in questa che è diventata ormai una battaglia quasi quotidiana contro le denunce temerarie intentate unicamente per sopprimere la libera informazione.
Questo mio caso riguarda un articolo pubblicato sulla mia testata “La Voce di Manduria” dal titolo «Salina, tra i progetti di lido anche quello della famiglia Tommasino», in cui si dava conto del progetto di uno stabilimento balneare su un’area protetta presentato dalla moglie dell’allora sindaco di Manduria in carica, Paolo Tommasino.
Il primo cittadino riteneva l’articolo «ampiamente diffamatorio» proprio per l’espressione «famiglia Tommasino» utilizzata nel titolo quasi a voler far credere all’esercizio di «un potere economico o di altra natura, quando la verità – sosteneva l’ex sindaco -, evoca semplicemente l’iniziativa di una modesta imprenditrice che, con grossi sacrifici, ponendo in secondo piano il profitto, intende spendersi per lo sviluppo turistico della zona, senza minimamente venir meno al rispetto dell’ambiente».
Per il giudice che mi ha assolto, invece, l’espressione «famiglia Tommasino» non pare rivestisse specifici connotati diffamanti o insinuanti e che «l’avvio di un’attività imprenditoriale da parte di un soggetto legato ad altra persona da vincolo di coniugio – scrive il gip nel decreto di archiviazione -, non è mai una scelta e/o un’attività compiuta “in solitaria” considerati gli inevitabili riflessi sul patrimonio familiare che un progetto di tale tipo può sortire».
Per questo il giudice ha disposto l’archiviazione chiesta anche dal pubblico ministero e contro la quale Tommasino si era opposto.
Nazareno Dinoi
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