Trieste. Capitol Hill, populisti di casa nostra e minacce a Ragogna
Ti spareremmo volentieri, hanno scritto su Facebook quando il giornalista ha ricordato l’irruzione di agosto 2020 dei militanti di Casapound al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
OSSIGENO – 15 febbraio 2021 – “Giuseppe Ragogna sai quanti di noi sparerebbero volentieri alla tua misera persona?”, hanno scritto l’8 gennaio 2021 alcuni utenti su un gruppo Facebook commentando un post del giornalista Giuseppe Ragogna, ex vice direttore Messaggero Veneto. Il giornalista aveva commentato il drammatico assalto dei sostenitori di Donald Trump a Capitol Hill, avvenuto due giorni prima a Washington, ricordando un’irruzione di militanti di Casapound al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, avvenuta sei mesi prima. Giuseppe Ragogna ha denunciato le minacce alla Polizia Postale. Ha ricevuto la solidarietà di FNSI e AssoStampa del Friuli e Ossigeno, oltre a un comunicato di solidarietà del presidente del Veneto Luca Zaia.
IL GIORNALISTA – Giuseppe Ragogna, già vicedirettore del Messaggero Veneto e attualmente opinionista de Il Friuli (settimanale a diffusione regionale con sede a Pordenone), è da tempo impegnato nel volontariato assieme alla Caritas e alcune onlus che si occupano di accoglienza ai migranti. Negli ultimi due anni si è speso per la realizzazione di un dormitorio per rifugiati a Pordenone e per questo ha ricevuto insulti e minacce. A Ossigeno ha dichiarato: «Non è pensabile che tutto scorra sempre sottotraccia, assecondando la deriva di odio. Reagire attraverso le leggi di tutela è un’azione per ribadire il diritto e la dignità di esprimere opinioni e pensieri, magari anche scomodi e controcorrente, senza essere offesi o minacciati. Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social, anche perché attraverso queste piattaforme passano flussi importanti di informazioni. Meglio contenere invece l’avvelenamento dei pozzi».
IL FATTO – In un post dal titolo “Vi ricordate i populisti di casa nostra?” il giornalista aveva ricordato che il 4 agosto 2020 a Trieste una decina di militanti di Casapound avevano fatto irruzione all’interno della sede del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia scandendo slogan offensivi contro i migranti. Aveva aggiunto che quel giorno un consigliere leghista, Antonio Calligaris, riferendosi ai migranti, aveva commentato: «Io sono uno di quelli che gli sparerebbe, a quelli lì». Questi i dettagli dell’irruzione. La stessa vicenda era stata rievocata il giorno prima dal giornalista Paolo Berizzi sulla “Repubblica”.
PRECEDENTI MINACCE – «Il nuovo messaggio minaccioso, intimidatorio e offensivo, questa volta con toni ancora più aggressivi, – ha raccontato Giuseppe Ragogna a Ossigeno – rientra in un’attività denigratoria che dura da molto tempo, precisamente da quando ricoprivo il ruolo di vicedirettore del quotidiano Messaggero Veneto, e continua ora che mi occupo di temi legati a volontariato, emarginazione e migrazioni. Avevo già presentato due querele per azioni continue di diffamazione e insulti nei miei confronti. In quelle occasioni ero stato preso di mira per alcune analisi del fenomeno migratorio, in particolare per il mio sostegno a una proposta della Croce Rossa per l’apertura, a Pordenone, di un dormitorio per l’accoglienza delle persone che dormivano per strada, italiani e stranieri». GB
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