Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Migranti. Minacce via Twitter da Malta al giornalista Nello Scavo

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L’ex capo dello staff del primo ministro della Valletta ha commentato in tono minaccioso un messaggio del giornalista di Avvenire. Attestazioni di solidarietà

Sabato 27 giugno 2020, il giornalista Nello Scavo, firma di punta del quotidiano Avvenire, ha ricevuto un messaggio minaccioso su Twitter da Neville Gafà, ex capo dello staff del primo ministro maltese fino agli inizi del 2020.

“Fermate i vostri sporchi affari. Altrimenti, vi fermeremo noi”, ha scritto Gafà in risposta a Nello Scavo, che – commentando un tweet di Alarm Phone –  gli aveva rivolto alcune domande in merito al coinvolgimento delle autorità maltesi in alcuni preoccupanti episodi di respingimento di migranti verso la Libia. Il giornalista segue da tempo le vicende del traffico di migranti via mare attraverso il Mediterraneo e ha approfondito il ruolo svolto dalle autorità di Malta. Per le sue inchieste Nello Scavo vive sotto scorta dall’ottobre del 2019, quando ha subito minacce per aver rivelato, in alcuni articoli corredati da foto, che Abd al-Rahaman al-Milad detto Bija, un libico considerato dall’ONU un trafficante di esseri umani, era presente a un incontro con le autorità italiane che si era svolto in Sicilia nel 2017.

I FATTI – Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha pubblicato un editoriale sulle ultime minacce ricevute da Scavo, ricostruendo i fatti ed esprimendo solidarietà al giornalista (leggi). Tutto parte, ha scritto, da un messaggio postato da AlarmPhone, “Hotline for boatpeople in distress“, una organizzazione no profit che mette a disposizione un numero telefonico per raccogliere e smistare alle autorità le chiamate ricevute da migranti che si trovano in situazione di grave emergenza, a supporto alle operazioni di salvataggio.

Alarm Phone scriveva di essere stata contattata da 95 persone in difficoltà poi soccorse in mare in ritardo e riportate in Libia, con operazioni costate la vita a 6 persone. Il post si chiude con la frase: “Europa smetti di uccidere in mare!”. Neville Gafà aveva risposto a quel messaggio parlando di “affari sporchi delle ong”. Nello Scavo, a sua volta, aveva chiesto conto a Gafà degli “affari sporchi” che riguardano Malta, e l’ex dirigente ha risposto con la frase minacciosa, taggando l’account del giornalista. Scavo ha replicato chiedendo a Gafà che cosa intendesse dire. Gafà non ha più risposto.

CHI È NEVILLE GAFÀ – Per anni è stato uno stretto collaboratore del governo maltese. Sembra che da gennaio 2020 non abbia più alcun incarico istituzionale. Nello Scavo ha raccontato a Ossigeno che dopo lo scambio di tweet  è stato contattato da esponenti del governo di Malta i quali gli hanno espresso solidarietà e in tono amichevole gli hanno suggerito di non occuparsi più di Gafà, poiché quest’ultimo non farebbe più parte della compagine di governo. “Noi – ha aggiunto Nello Scavo –  abbiamo chiesto al governo di precisare per iscritto quale sia stato il ruolo di Neville Gafà e quale sia oggi, e di precisare se ha incarichi istituzionali, ma non abbiamo ancora ottenuto risposta”. Probabilmente, pensa il giornalista, a far irritare l’ex capo staff del primo ministro maltese è stato il racconto della cosiddetta Strage di Pasquetta, un respingimento di migranti andato male, il cui bilancio è stato di 5 migranti morti, 7 dispersi in mare e 51 superstiti, tra cui una bimba di 47 giorni, che appena dopo lo sbarco in Libia sarebbero stati deportati nella prigione di Tarik Al Sikka (leggi l’articolo di Avvenire). La vicenda raccontata dal quotidiano della Cei ha svelato i retroscena del mancato soccorso, nonostante le richieste di aiuto, le responsabilità di Malta e il ruolo di Neville Gafà che, come lui stesso ha ammesso, seppure non in maniera ufficiale, aveva gestito quella vicenda per conto del governo, visti i suoi buoni rapporti con la Libia. “Per quella strage di migranti – dice Nello Scavo a Ossigeno – era stata aperta un’inchiesta che vedeva imputati il primo ministro maltese e il capo delle forze armate. L’inchiesta è stata archiviata, anche se pare sia già pronto un ricorso da parte dei parenti delle vittime. Io sono stato interrogato come persona informata dei fatti dalle autorità maltesi”. Quella del tweet di Alarm Phone sembra essere stata l’occasione di Gafà per attaccare Nello Scavo.

SOLIDARIETÀ –  Il giornalista ha ricevuto numerose attestazioni di solidarietà: da Ossigeno, dall’Ordine nazionale dei giornalisti, dalla Fnsi, dal cdr, dai colleghi della sua redazione, dal vice ministro dell’Interno Matteo Mauri e da vari esponenti politici.

RDM

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