5 anni, 26 assistiti gratis, 8 bonus e 10 vittorie
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Questo il bilancio dei primi 5 anni dell’Ufficio Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno, coordinato dall’ avv. Andrea Di Pietro.
Il Servizio di Assistenza Legale Gratuita è stato fondato da Ossigeno nel 2015 con il preciso obiettivo di porre un freno al crescente fenomeno delle querele temerarie contro i giornalisti italiani. In particolare, all’epoca, la nostra attenzione era rivolta ai giornalisti freelance e a tutti coloro che non avevano un editore a supportarli nella difesa processuale dalla querela temeraria.
Oggi sappiamo che ben il 70% delle querele per diffamazione viene archiviato già nella fase delle indagini preliminari, ovvero prima del dibattimento. Questo dato lo abbiamo appreso da un illuminante studio statistico pubblicato nel 2016 da Ossigeno (vedi) poi pienamente confermato dai dati aggiornati resi noti il 25 ottobre 2019 dal Prof. Giuseppe Federico Mennella. Questo 70%, sostanzialmente, dice che la gran parte delle querele “morte” con il decreto di archiviazione sono di fatto temerarie (!).
Ossigeno è l’associazione del mondo giornalistico che ha compreso per prima che le querele temerarie (quelle che occupano la quasi totalità di quel 70% di procedimenti archiviati) devono essere contrastate garantendo un supporto legale concreto e gratuito a chi non è assistito da un editore e non potrebbe permettersi le spese di difesa.
Ossigeno ha avvertito l’esigenza di creare questo servizio perché ha compreso che un giornalista che si trova in questa situazione deve essere aiutato a resistere alla tentazione di risolvere il suo problema decidendo di autocensurarsi. Come si può prevenire questo rischio, infatti, se non offrendo una difesa in giudizio effettiva, gratuita e al tempo stesso competente?
A ciò deve aggiungersi che dietro quel 70% di querele archiviate, ci sono altrettanti querelanti che sono stati imprudenti o temerari. E chi agisce anche nel modo più temerario non rischia assolutamente nulla nel nostro sistema penale, a meno che non gli venga contestato il reato di calunnia.
Noi crediamo che sia profondamente ingiusto che ciò avvenga troppo spesso. Ciò crea una forma sostanziale di impunità per chi difende il proprio interesse a costo di limitare la libertà di espressione giornalistica. Tale forma di impunità, sebbene non sia illegale, non risulta meno odiosa e vessatoria rispetto ad altre manifestazioni di ingerenza nel libero esercizio del diritto di cronaca e di critica. Può senz’altro essere definita una forma lecita di impunità.
Siamo da molti anni in attesa che venga introdotta una norma specifica per contrastare questo modo di agire. Intanto per chi agisce con questi propositi vessatori lamentando un’asserita diffamazione ai suoi danni, resta molto più conveniente scegliere la via “penale” anziché quella “civile”.
Infatti la querela temeraria – anche se poi viene archiviata, genera lo stesso un effetto intimidatorio, immediatamente: l’effetto di indurre il giornalista preso di mira a desistere spontaneamente dalla trattazione di determinati temi. Questo fenomeno è assai preoccupante e non si verifica di rado.
L’Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno, istituita proprio per contrastare il crescente fenomeno dell’autocensura da parte dei giornalisti sotto processo, è rivolta a due tipologie di giornalisti: i freelance, che per definizione non hanno un editore pronto a proteggerli anche legalmente; i giornalisti “orfani” dell’editore, cioè che originariamente avevano un editore con il quale ripartire le responsabilità penali e civili, ma lo hanno perso, perché ha cessato l’attività, in genere a causa della grave crisi che l’editoria sta attraversando a ogni livello. Si pensi, ad esempio, ai vari fallimenti societari che hanno occupato le recenti cronache in tema di editoria.
Quest’ultima condizione è forse la più traumatica per un giornalista. Avendo un editore alle spalle egli non ha neppure calcolato il costo umano e finanziario di eventuali querele; sulla base di quella garanzia si è assunto dei rischi. Poi improvvisamente l’editore è svanito ed egli si è trovato a fronteggiare nel più totale isolamento economico e professionale delle cause, a volte con richieste di risarcimento milionarie, che mettono a repentaglio i suoi beni personali, a volte con l rischio concreto di una pena detentiva. Perché, come ben sappiamo, la condanna per diffamazione a una pena detentiva è e resta una spada di Damocle sospesa sulla testa di tanti giornalisti sotto processo per diffamazione. Sarà così fino a che Il Parlamento, o prima ancora la Corte Costituzionale, come speriamo, si pronuncerà contro l’applicazione della pena carceraria.
Ecco perché l’ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno offre i suoi servizi essenzialmente ai freelance e ai giornalisti che non godono della cosiddetta clausola di manleva, l’accordo in base al quale l’editore copre sia le spese legali sia l’eventuale risarcimento del danno imposto da una sentenza. In Italia i giornalisti senza manleva editoriale sono ormai tantissimi, quasi la totalità.
Il caso l’Unità
Lo “sportello” di Ossigeno nacque anche sull’onda del “caso l’Unità“. In seguito al fallimento dell’editore, numerosi giornalisti di quel quotidiano e l’ex direttrice responsabile Concita De Gregorio, erano caduti in uno stato di grave difficoltà, trovandosi improvvisamente a fronteggiare importanti cause per diffamazione e risarcimento danni rispondendo anche della quota spettante all’editore, vedendo intaccato o minacciato il proprio patrimonio personale.
Chi finanzia questo servizio
L’assistenza legale ha un costo non eliminabile. Ossigeno ha potuto fornire gratuitamente questo servizio a numerosi giornalisti grazie ai finanziamenti annuali ottenuti a questo scopo della ONG di Londra Media Legal Defence Initiative, che ancora una volta ringraziamo pubblicamente e che a sua volta si finanzia attraverso donazioni.
Fa un certo effetto constatare che finora Ossigeno non è riuscito a trovare ulteriori finanziamenti in Italia per un servizio così essenziale per garantire la libertà di Stampa. Ma siamo fiduciosi che di fronte a una situazione che non accenna a migliorare qualcuno di farà avanti e aderirà alla raccolta dei fondi necessari per aiutare Ossigeno in questa fondamentale impresa. E’ necessario offrire questo servizio a un maggior numero di assistiti, e per questo sono necessari maggiori fondi.
Assistenza diretta e indiretta
Oltre all’assistenza diretta, in alternativa, Ossigeno ne offre anche una indiretta, assegnando dei bonus in denaro a titolo di rimborso di una parte delle spese legali sostenute da giornalisti assistiti da un difensore di loro fiducia. Nel 2019, i giornalisti che hanno beneficiato di questo particolare modalità di aiuto sono stati otto. Il sito di Ossigeno ha ospitato i loro ringraziamenti pubblici. Tutti hanno riconosciuto l’utilità essenziale di questo servizio. Ciò ci ha indotto a offrire questo servizio anche nel 2020.
26 assistiti, 10 vittorie, 16 processi in corso
Il bilancio dei primi cinque anni di questo servizio è esaltante: nessuna condanna. Abbiamo assunto la difesa di 26 giornalisti, per 10 di loro il processo si è già concluso con un esito positivo. Inoltre abbiamo erogato 8 bonus ad altrettanti giornalisti.
Costituzioni di parte civile
Nel 2019 Ossigeno ha cominciato a sostenere legalmente anche i giornalisti minacciati o aggrediti fisicamente nello svolgimento della loro professione, curando la loro costituzione di parte civile nel processo penale. Inoltre la stessa associazione Ossigeno per l’Informazione Onlus si è costituita parte civile quale soggetto leso nel suo interesse associativo principale: quello di tutelare i giornalisti da qualsiasi forma di violenza o minaccia.
Da ultimo, infatti, abbiamo assunto la difesa dei due giornalisti de L’Espresso che il 7 gennaio di quest’anno sono stati pesantemente aggrediti da esponenti di Forza Nuova mentre effettuavano un servizio giornalistico al Cimitero del Verano di Roma, durante la commemorazione per la ricorrenza del 41° anno dalla strage di Acca Larentia.
Anche quest’ultima declinazione della nostra assistenza legale si è rivelata un servizio fondamentale per la libertà di informare e di essere informati, offerto gratuitamente a tanti giornalisti gravati da rischi e costi crescenti. Per questa ragione nel 2020 ci sarà un settore del servizio legale dedicato a questi casi in cui il giornalista è vittima di reato nello svolgimento della sua professione.
Siamo molto orgogliosi di questi risultati. Cinque anni fa sembravano impensabili.
Siamo grati ai nostri amici di Media Legal Defence Initiative, che hanno creduto in questo progetto e ci hanno supportato. E ringraziamo i tanti giornalisti che ci hanno dato la loro fiducia, affidandoci, in un certo senso, la soluzione di un problema molto importante della loro vita, e aiutandoci a fare conoscere questo servizio di pronto soccorso legale.
Andrea Di Pietro
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