Basta impunità. Nuovo appello dell’Unesco
1109 giornalisti uccisi dal 2007 a oggi e nove casi su dieci sono ancora impuniti, mentre crescono nuove minacce, dice il vicedirettore generale
Di seguito il messaggio che Moez Chakchouk, vice direttore generale dell’Unesco per l’educazione, la scienza e la cultura, e capo del settore Comunicazione e Informazione, ha inviato al Convegno organizzato da Ossigeno per l’informazione al Senato il 25 ottobre 2019, con il patrocinio dell’Unesco, in occasione della giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti.
Mille e centonove giornalisti sono stati uccisi negli ultimi dodici anni. La maggior parte di loro è stata messa a tacere per aver denunciato verità scomode, per aver raccontato storie di corruzione, crimine e politica, nel proprio paese, nella propria città.
Molti di questi omicidi sono avvenuti vicino a noi più di quanto immaginiamo. Nonostante ci sia un silenzioso leggero aumento nel numero dei casi risolti, le cifre sono ancora basse. Secondo i dati della relazione di quest’anno dell’Unesco relativa alle tendenze mondiali rispetto a libertà d’espressione e sviluppo mediatico, circa nove su dieci casi di giornalisti uccisi, riportati dall’Unesco, continuano a rimanere impuniti.
Dobbiamo lavorare di più per assicurare che le persone arrestate vengano processate. Inoltre dobbiamo prepararci ad agire contro le nuove minacce che si stanno sviluppando legate alle trasformazioni tecnologiche. Oltre alla violenza fisica, di cui l’omicidio è la forma ultima, i giornalisti, ed in particolare le giornaliste, continuano ad affrontare atti pericolosi che sono sempre più prevalenti online. Non possiamo prepararci teoricamente, la Comunità Internazionale, gli Stati Membri, la società civile, i media ed il pubblico devono continuare la mobilizzazione e devono unire le forze per una risposta più forte.
Abbiamo bisogno del supporto di tutti gli strumenti di controllo dello Stato, che includono i parlamentari, gli organi giudiziari, le compagnie Internet, le ONG, gli accademici, i proprietari dei media e gli stessi giornalisti. L’impunità per i reati contro i giornalisti pregiudica il ruolo della legge per tutti noi, manda un messaggio terribile ai giornalisti: che devono essere messi a tacere oppure vivere nella paura. Rischia anche di limitare l’informazione disponibile per il pubblico e l’attendibilità delle persone al potere.
Dobbiamo rafforzare i meccanismi, prevenire e proteggere i giornalisti e processare i reati commessi contro di loro. Dobbiamo mantenere viva la verità e continuare a sensibilizzare riguardo la paura e i pericoli che i giornalisti devono affrontare. Combattere l’impunità è un impegno che molte nazioni hanno preso, in particolare per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Dobbiamo sostenere e difendere la libertà d’espressione, la libertà di stampa e la libertà di accesso all’informazione.
Con queste parole, spero che vi unirete a noi nella celebrazione di quest’importante giornata, che è la Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti. Grazie mille.
ASP
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