8 maggio. PG Salvi: è imprescindibile proteggere i giornalisti
Non basta tutelare la libertà di stampa, dice il procuratore generale di Roma. Fanno una professione pericolosa e svolgono una funzione pubblica. I cittadini siano la loro scorta civile
La presenza di forti organizzazioni criminali, la disciplina penale su segreto professionale, querele per diffamazione, citazioni per danni, insieme alla la precarietà economica e lavorativa. Questo insieme di problemi condiziona molto il lavoro dei cronisti e fa scendere in basso la posizione dell’Italia nelle graduatorie internazionali della libertà di stampa nei vari paesi. Lo ha detto, l’8 maggio in Campidoglio, Giovanni Salvi, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, al convegno “Trasparenza e libertà d’Informazione”, organizzato da Ossigeno e da Agcom – con il patrocinio dell’Unesco e in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
La professione giornalistica, ha aggiunto il PG di Roma, è esposta a rischi più di altre professioni. Perciò “la protezione dei giornalisti è una imprescindibile necessità”, “alla tutela della libertà di stampa – ha sottolineato il Procuratore – va affiancata la tutela del giornalista, un professionista che svolge una funzione pubblica fondamentale per il sistema democratico, come ha dimostrato anche il caso di Malta”.
Il procuratore ha ribadito l’impegno della magistratura in tal senso e ha sottolineato la necessità di affiancare alla cosiddetta scorta mediatica, “una scorta civile” dell’opinione pubblica, sia per rompere l’isolamento di chi è sotto attacco, sia per coltivare la memoria delle vittime e difenderle dalla denigrazione e dal rischio di essere dimenticate.
RDM
Video. Riascolta l’intervento integrale sul sito di Radio Radicale.
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