Ossigeno ha accertato altre 24 minacce – 16 luglio 2018
Ne sono vittime Giacomo Di Girolamo e la redazione di Tp24, il cronista Gian Joseph Morici, Mario De Michele (due volte) Marilù Mastrogiovanni e altri 15 giornalisti
“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. I ventiquattro nominativi di giornalisti e blogger colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili.
1. GIACOMO DI GIROLAMO, REDAZIONE TP24, MARSALA – Il giornalista Giacomo di Girolamo, direttore di Tp24.it e l’intera redazione sono stati pesantemente minacciati su Facebook – con messaggi inviati in privato all’account social della testata. E’ accaduto il 2 luglio 2018, dopo la pubblicazione di alcuni articoli relativi a episodi di mircocriminalità a Marsala. “Ti faccio passare cose che nella tua vita non hai mai visto”, uno dei primi messaggi con i quali si intimava di eliminare l’articolo “altrimenti …”; a questo hanno fatto seguito altri messaggi fino alla minaccia più pesante all’intera redazione: “dovete morire tutti”. Di Girolamo – che ha ricevuto solidarietà da Fnsi, Assostampa Sicilia e dal mondo della politica – ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Marsala il 3 luglio 2018. “Ho denunciato per dare un segnale e perché erano minacce gravi. Non è la prima volta che accade ma stavolta dovevo denunciare anche per tutelare chi lavora con me”. Il sottosegretario all’editoria Vito Crimi ha invitato la redazione ad “andare avanti nel lavoro senza esitazioni”.
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2. GIAN JOSEPH MORICI, AGRIGENTO, Gian Joseph Morici, editore e cronista della testata online siciliana “La Valle dei Templi”, il 27 giugno 2018 ha pubblicato un articolo riportando dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara in merito alla sorte del dipinto di Caravaggio rubato nel 1969 da una chiesa di Palermo e, secondo alcuni, finbito nelle mani della mafia. Il giorno dopo il giornalista ha ricevuto una telefonata minacciosa dallo stesso Calcara. “Minacciare querele a un giornalista ha un forte effetto intimidatorio” ha commentato Morici con Ossigeno. Ha aggiunto di aver denunciato Calcara alla Questura di Agrigento. Maggiori dettagli su Il Circolaccio .
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3. MARIO DE MICHELE, ORTA DI ATELLA (Caserta) – Una lettera minatoria contenente quattro proiettili è stata recapitata il pomeriggio del 2 luglio 2018 a casa del giornalista Mario De Michele, direttore di CampaniaNotizie.com, che già a marzo aveva subito un’aggressione. “Per colpa tua abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso. Adesso basta, non scrivere neanche più una parola su Orta di Atella. Orta per te è m-orta”, è scritto in un foglio consegnato insieme ai proiettili. Il giorno stesso il giornalista ha denunciato l’episodio ai carabinieri di Cesa (Caserta). Leggi la notizia sul sito del SUGC .
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4 – MARILU’ MASTROGIOVANNI, LECCE – Nei giorni tra sabato 7 e domenica 8 luglio 2018 sono state inviate da alcuni indirizzi fittizi 3950 email con minacce di morte alla casella di posta elettronica della redazione del Tacco d’Italia, il giornale online di cui è direttore responsabile la giornalista Marilù Mastrogiovanni. Componendo in successione le parole nell’oggetto indicato in ciascuna mail, si compone la frase: “Andate avanti che cazzo fate? La morte si avvicina merde”. Le email sono arrivate alcuni giorni dopo la pubblicazione di un’inchiesta sui legami tra la Sacra Corona Unita e il settore turistico del Salento (leggi). L’episodio è stato denunciato alla Procura di Lecce il 13 luglio 2018; 9 luglio la giornalista aveva informato il Prefetto. Quindici giorni prima del “mail bombing” sono stati sversati diversi sacchi di immondizia davanti la casa della giornalista che ha denunciato l’episodio ai carabinieri di Ugento. Hanno espresso solidarietà la Fnsi, l’Assostampa Puglia e Giulia giornaliste. Marilù Mastrogiovanni ha ricevuto numerose minacce e da un anno è protetta dalle forze dell’ordine.
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5. QUINDICI GIORNALISTI CITATI DALL’ INPGI – L’Inpgi, l’ente pensionistico autonomo dei giornalisti italiani, ha fatto causa per diffamazione a quindici giornalisti chiedendo a ciascuno un risarcimento danni di 75mila euro, “per i loro articoli scritti a margine del processo Sopaf”, considerati gravemente diffamatori. Il valore complessivo della richiesta supera un milione di euro. Gli articoli contestati risalgono al 2015: contengono critiche alla gestione dell’Istituto, sollecitano la costituzione di parte civile dell’Istituto nel processo alla società di partecipazioni Sopaf, il cui ex vicepresidente, Giorgio Magnoni, al termine del processo, è stato condannato per bancarotta patrimoniale e corruzione. Tra i giornalisti citati per danni c’è Franco Abruzzo, ci sono due cronisti milanesi e 10 componenti del direttivo dell’Associazione Stampa Romana.
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